Ultima spiaggia

Samuele Cara con “Ultima Spiaggia” racconta in musica un tema delicato come la depressione “La nostra salute mentale è la cosa più importante.

a cura di Francesco Nuccitelli.

Samuele Cara è un artista di talento, capace di raccontare tutto con estrema naturalezza e sincerità. “Ultima spiaggia” è il suo primo album, disponibile dal 4 ottobre su tutte le piattaforme digitali. Un lavoro vero, trasparente e dove l’artista, attraverso sonorità più cupe e soft, ma sempre all’interno della famiglia del pop, si mette a nudo raccontando in musica un tema delicato come la depressione. Dal racconto biografico, forte e sincero, Samuele ci racconta la sua versione della depressione, dall’esigenza di raccontarsi: “È tutto autobiografico, dalla prima all’ultima canzone”, all’importanza della salute mentale: “la nostra salute mentale è la cosa più importante”. Un’opera prima di grande valore per un giovane artista che non si nasconde, ma anzi con libertà e senza filtri, fa emergere un grande talento e un’ottima penna, raccontando così con estrema onestà un male da non trascurare come la depressione.

Ciao Samuele, benvenuto tra le pagine di Musica 361. Inizierei chiedendoti come va?

Ciao a tutti, tutto bene.

E fuori il tuo primo album, ma quali sono le emozioni che ti accompagnano per questo esordio?

Pensavo questo momento non arrivasse più, ci ho messo 26 anni per scriverlo, alla fine quando è uscito mi sono liberato.

“Ultima spiaggia”, un progetto dove vai a trattare un tema delicato come la depressione. Quanto è importante toccare certi temi anche se con leggerezza?

Fortunatamente oggi la depressione non è più un tabù, ma bisogna parlarne. Si può essere depressi senza sapere di esserlo, lo dicono tutti ma non lo fa mai nessuno, la nostra salute mentale è la cosa più importante.

Sei autore dei testi e della musica, ma c’è un qualcosa di vissuto e autobiografico in questo album?

È tutto autobiografico, dalla prima all’ultima canzone.

Minimal, ma sincero, questa è un po’ la tua cifra stilistica è l’esigenza del tema, che richiedeva questa semplicità?

Penso sia stata solo un’esigenza di questo primo album, a me le canzoni “troppo prodotte” non piacciono, però ogni canzone ha un suo vestito.

Un percorso importante quello che racconti che ci fa capire come l’attualità, per i giovani sia più complicata di quello che può sembrare.

Noi giovani siamo persi e depressi, penso che questa cosa dipenda molto dai social, dalla voglia di sembrare migliori di ciò che siamo, ma alla fine basta essere sé stessi.

La solitudine e la depressione sono i grandi mali di questi anni. Cosa si potrebbe fare per dare aiuti concreti secondo te?

Parlarne e affrontare la questione, non mollare e vedere il mondo da un’altra prospettiva.

C’è un brano che più di tutti rappresenta questo progetto?

Non ce la faccio più.

Cosa speri di far arrivare al pubblico?

Sincerità e non snaturalizzarsi mai.

Fonte: Musica 361

You May Also Like

Leave a Reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *