Se la cura è una danza, la metodologia espressivo-relazionale nella danzaterapia

a cura di Vincenzo Bellia, Franco Angeli editore.

Gli anni quaranta del secolo scorso, inaugurando la straordinaria stagione delle terapie di gruppo, hanno restituito la cura alla comunità sociale. In quel periodo di feconda sperimentazione è nata anche la danzaterapia, rilanciando la tradizionale funzione terapeutica della danza. Disciplina ancora giovane, la danzaterapia si impone oggi all’attenzione come collaudata risorsa di cura e di benessere. Se “l’immagine del corpo è primariamente una creazione sociale”, come affermava Marian Chace, la danzaterapia opera alla radice stessa dell’identità. E lo fa con metodo: anzi, con un patrimonio di metodologie ormai ricco e variegato.
Questo volume presenta per la prima volta in modo approfondito e sistematico la danzaterapia espressivo-relazionale (Dmt-ER), un modello teorico e metodologico elaborato nell’ultimo decennio in Italia dall’autore e dalla sua scuola. La Dmt-ER è oggi diffusamente utilizzata nel trattamento dei disturbi psichiatrici, nella prevenzione del disagio, nei processi sociali e interculturali, nella formazione e nello sviluppo delle risorse umane. Se Danzare le origini (Bellia, 2000) illustrava la fondazione antropologica della Dmt-ER e Dove danzavano gli sciamani (Bellia, 2001) ne tracciava le prime coordinate metodologiche, è qui che troviamo una sintesi organica del modello: le sue peculiarità all’interno della disciplina, i suoi riferimenti multi-disciplinari, i principi di teoria della tecnica, i suoi più recenti sviluppi clinico-applicativi. Il volume comprende anche un contributo di Benoit Lesage, che tratta con grande spessore teorico e operativo le strutture e le funzioni psico-corporee che sono alla base della danzaterapia.
Testo di grande interesse per quanti operano in campo psicologico-clinico, sociale ed educativo, per i danzaterapeuti e per gli studenti in formazione, nel riproporre la danza quale efficace risorsa di cura, il volume solleva una domanda fondamentale: che cosa avviene “se la cura è una danza”, se il processo terapeutico nel suo insieme si sviluppa cioè sul terreno di una creatività consapevole e partecipata?

Vincenzo Bellia, danzaterapeuta (Dmt-Apid Sv), psichiatra e gruppoanalista, socio fondatore dell’Associazione Professionale Italiana Danzamovimentoterapia, già presidente dell’Association Européenne de Danse-Thérapie, dirige i programmi di formazione in Dmt della Scuola di Arti Terapie. Docente presso l’Università Paris V “René Descartes” e la Scuola di Psicoterapia della Coirag, è autore di numerosi scritti sulla clinica dei gruppi, tra i quali, con questa casa Editrice, Dove danzavano gli sciamani (2001) e Il volo dell’Airone (con R. Barone, 2000).

Fonte: Franco Angeli

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