PRESIDIO DAVANTI ALLA REGIONE LAZIO
(VIA Rosa Raimondi Garibaldi)
28 aprile 2023 – dalle ore 10.00
Un gruppo di psicologhe, in servizio da anni alla ASL RM1, vengono licenziate, per mezzo della mancata proroga al loro mandato, in barba alla continuità terapeutica per gli utenti, prevista e raccomandata dalle leggi e dalla letteratura scientifica. Infatti, le leggi in materia sono chiare: si devono fare le opportune proroghe per favorire la continuità occupazionale e quella terapeutica.
A quanto risulta, dai colloqui sin qui intercorsi, a questo Servizio Sanitario Regionale e anche alla nuova giunta non interessa il destino di chi ci lavora e di chi ha diritto alle cure.
In continuità con le precedenti scelte politiche, la salute è sempre più una merce dove ciò che conta è la massa di denaro che si manovra anche a scapito degli interessi collettivi e dell’assistenza sanitaria.
I Fatti:
Un gruppo di lavoratrici, psicologhe, altamente formate e con anni di esperienza, vengono di fatto licenziate dalla ASL RM1 per scadenza dei contratti individuali a tempo determinato
Le lavoratrici erano dipendenti della ASL dopo aver vinto un bando pubblico a tempo determinato, ma con un’esperienza pluriennale richiesta dallo stesso bando.
La loro esperienza era maturata in anni di lavoro alle dipendenze di una cooperativa, che gestiva il servizio per conto della ASL, in appalto. Svolgevano la loro attività con gli stessi utenti, per la stessa ASL ma percepivano la metà del reddito.
Come CUB Sanità di Roma non accettiamo i licenziamenti. Ci impegniamo con le lavoratrici, gli utenti ed i familiari, a proseguire con la lotta a difesa del vero interesse collettivo. Chi lavora nella Sanità Pubblica deve essere dipendente pubblico, non pagato la metà perchè in appalto e/o licenziato quando fa comodo a qualcuno.
Abbiamo ragioni da vendere, anche dal punto di vista legale e continueremo a promuovere iniziative di lotta il più possibile condivise per salvaguardare la dignità e l’interesse collettivo.
Fonte: Cub Sanità