Lecco (Lècch) – «Negli ultimi anni si assiste ad un preoccupante aumento dei disturbi di salute mentale nell’infanzia e nell’adolescenza». L’allarme arriva dall’Ats Brianza in occasione dell’annuncio della Conferenza sulla Salute Mentale.
Le criticità per l’equilibrio psichico della gioventù sono il frutto delle novità culturali e morali gabellate per conquiste del progresso. Ammette l’Ats che la crisi mentale dei ragazzi è «da mettere verosimilmente in rapporto ai cambiamenti storici della società, come lo sfaldamento dei legami familiari e sociali, ai cambiamenti dell’etica del limite e del sistema educativo».
La Conferenza della Salute Mentale 2023, organizzata dall’Ats Brianza in collaborazione con le Asst e gli operatori territoriali nell’ambito della salute mentale, si svolgerà martedì 24 ottobre, dalle 9.00 alle 17.00 presso l’Auditorium Enrico Maria Pogliani, dell’Irccs San Gerardo dei Tintori in via Pergolesi 33 a Monza.
«La realizzazione della Conferenza sulla Salute Mentale – spiega il direttore generale dell’Ats Brianza, Carmelo Scarcella – è uno degli strumenti utili al percorso di programmazione degli interventi sul territorio in ambito di salute mentale, ambito che riveste un ruolo di cruciale importanza nella programmazione degli interventi sanitari, sociosanitari e sociali a livello nazionale, regionale e locale. Programmare gli interventi di servizi e progetti non può che partire da un’analisi di quanto accade nel territorio locale e dalla valutazione di efficacia, efficienza e appropriatezza degli interventi in atto, per arrivare a possibili nuovi interventi».
Il tema oggetto della Conferenza Salute Mentale Ats Brianza di quest’anno intende rappresentare uno fra i più emergenti bisogni di salute del territorio e le progettualità in essere nei servizi rivolti a minori e adulti: il tema del disadattamento e dei disturbi del comportamento.
«I Servizi – evidenzia Paola Passoni, direttore della struttura Salute Mentale, Dipendenza e Disabilità Psichica dell’Ats Brianza – hanno purtroppo dovuto assistere negli ultimi anni ad un preoccupante aumento dei disturbi di salute mentale nell’infanzia e nell’adolescenza, da mettere verosimilmente in rapporto ai cambiamenti storici della società, come lo sfaldamento dei legami familiari e sociali, ai cambiamenti dell’etica del limite e del sistema educativo».
L’Organizzazione Mondiale della Sanità, sul tema della salute mentale negli adolescenti, evidenzia che circa la metà di tutti i disturbi mentali esordiscono prima dei 14 anni. L’adolescenza è infatti un periodo cruciale in cui si strutturano i comportamenti sociali ed emotivi che costituiscono la base per una condizione di benessere mentale.
Tra i problemi di salute mentale dei minori, si assiste ad un forte aumento dei disturbi dirompenti e delle patologie distruttive; in particolare sono da considerare: i disturbi comportamentali: in particolare il disturbo da deficit di attenzione e iperattività e i disturbi della condotta che possono sensibilmente influenzare il percorso educativo, fino ad esitare, specie i disturbi della condotta, in comportamenti antisociali o illegali; i comportamenti a rischio: molte di queste condizioni, come l’uso di sostanze o i comportamenti sessuali a rischio, iniziano durante l’adolescenza, e possono avere un grave impatto sulla compromissione del benessere mentale e fisico che si protrae in età adulta.
«Occuparsi tempestivamente di tali disturbi – continua Paola Passoni – diventa sempre più importante, per prevenire il rischio che la sofferenza psichica di un minore evolva in disturbi mentali nell’età adulta, compromettendone la salute fisica e psichica. Una condizione di fragilità in un minore può infatti condizionare negativamente anche il suo futuro di adulto, limitando le opportunità di apprendere, sperimentare e sviluppare capacità, aspirazioni e talenti. Il malessere sperimentato in età evolutiva può inoltre essere all’origine di comportamenti violenti, di intolleranza e devianza, sia in adolescenza che in età adulta».
La Conferenza, attraverso un filo rosso che prenderà avvio da un’analisi sociologica del fenomeno, a cura di Egidio Riva, assessore al Welfare e salute del Comune di Monza nonchè professore associato dell’Università Bicocca Dipartimento di Sociologia e Ricerca Sociale, presenta un continuum di interventi a partire dai disturbi esternalizzanti in età evolutiva, passando attraverso l’analisi delle loro traiettorie evolutive, per arrivare ai disturbi di personalità negli adulti.
Nel corso della conferenza si approfondiranno le origini del comportamento e i principali fattori di rischio che contribuiscono in misura diversa all’insorgenza e al mantenimento di problematiche quali i disturbi esternalizzanti e di personalità. Verrà presa in esame la continuità della psicopatologia dall’infanzia all’adolescenza e le eventuali traiettorie di sviluppo che i disturbi di aggressività e di condotta, diagnosticati nell’infanzia, possono avere in età adulta.
Nella conferenza sarà presentato anche uno studio a lungo termine sullo sviluppo dei problemi emotivi e comportamentali dall’età minore all’età adulta.
Alcuni degli interventi della Conferenza saranno dedicati agli autori di reato, minori e adulti, presi in carico dai servizi per la salute mentale. Gli interventi offriranno un’analisi della casistica anche in merito ai quadri clinici dei pazienti autori di reato che arrivano, spontaneamente o su mandato dell’autorità giudiziaria, ai servizi e quindi agli interventi di presa in carico e riabilitazione realizzati nei servizi del territorio e di possibile ulteriore programmazione.
Infine nel corso degli interventi verrà dato spazio al percorso trattamentale e alla valutazione degli interventi di maggior efficacia per agire sulle possibili cause alla base del comportamento deviante e per evitare che tali problematiche comportamentali possono stabilizzarsi ed evolvere in forme sempre più gravi e croniche, alla necessità che tali interventi siano diretti non solo al soggetto con quadro psicopatologico, ma anche al contesto in cui vive perché, come molte ricerche sostengono, i trattamenti per i soggetti con problemi di condotta e aggressività, implicano anche interventi di terapia sui genitori, indirizzati a migliorare le loro pratiche educative, e interventi anche in altri ambiti sociali importanti, quali il gruppo dei pari e la scuola.
Fonte: Corriere di Lecco