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Riflessioni sul Covid 19 del Centro Diurno di Frosinone
L’anno 2020 sarà ricordato come un brutto anno per via del coronavirus, un virus che ha fatto soffrire e
messo a dura prova ogni persona del mondo perché ci ha chiuso in casa e ci ha fatto perdere le persone care.
Per via di questo virus infatti, alcuni si sono ammalati, altri sono guariti e altri sono morti. Esso non guarda in
faccia a nessuno colpisce sia chi sta bene che chi sta male. A causa di questo virus si è assistito al fenomeno
del lockdown ossia una chiusura: siamo stati tutti chiusi in casa per mesi, mentre i medici e il personale
sanitario sono stati costretti a lavorare senza sosta con turni strazianti. Ci sono state vittime anche tra il
personale sanitario. Si è assistito anche alla chiusura di molte aziende. Questa epidemia ha portato a farci
utilizzare elementi di protezione come mascherine, guanti e gel disinfettanti.
Le attività che noi utenti facevamo nel Centro Diurno di Frosinone, prima che il Covid nel Marzo del 2020
mettesse in ginocchio non solo l’Italia ma anche tutto il mondo, erano:
1) Il disegno, a cui partecipavano Mauro e un altro utente del Centro Diurno;
2) Lo sport: i tornei di Calcio a 5, la pallavolo e il Basket per i quali ci si allenava al Palazzetto dello
Sport;
3) La cucina, alla quale ci dedicavamo il mercoledì ed ognuno di noi utenti del C.D. dava un piccolo
contributo per comprare gli ingredienti. Con le infermiere sceglievamo il piatto da cucinare e
facevamo l’estrazione mensile per fare le coppie di aiuto cuoco e cuoco.
4) Le gite. Quando il nostro centro diurno si trovava ancora in via Brighindi, abbiamo partecipato a
diversi viaggi organizzati: quelli a Venezia e a Parma, a Cagliari, a Firenze e a Siena. Dopo esserci
trasferiti nella sede attuale, abbiamo partecipato ad altri viaggi organizzati. Nel 2017 siamo stati a
Napoli, Gabicce Mare nelle Marche per una settimana, e nel 2018 ad Ascoli Piceno, Recanati e
Loreto.
5) I tirocini: Mauro ha lavorato presso la cooperativa Parsifal in ufficio, Eleonora in piscina ad Alatri,
Giuseppe e Omar nel cimitero di Alatri, dove facevano le pulizie, e Flavia presso l’asilo nido
“Pollicino” di Frosinone, come aiutante cuoca.
6) Il gruppo di discussione del venerdì, che chiamiamo gruppo di lavoro, dove parliamo di lavoro e di
altre cose. Questo gruppo prima era presieduto dalla dottoressa Monti, ora da Barnaba, infermiera
del centro diurno.
7) La musica. Con la professoressa Simona ci esercitavamo con il Karaoke e studiavamo le note
musicali.
8) L’orto. Ogni giovedì mattina, presso un terreno in via Lecce a Frosinone, insieme con il nostro
insegnante, il professor Limonciello, imparavamo a prenderci cura delle piante e dei fiori dentro
delle barche di legno.
Riflessioni di Mauro: queste attività mi sono piaciute tutte, in particolare lo sport, perché amo giocare a
calcio, e seguo il campionato di serie A. Le gite perché adoro viaggiare per non stare sempre a Frosinone e
per conoscere le città d’arte. Infine, il tirocinio perché mi ha aiutato per la prima volta ad entrare come
apprendista dentro un ufficio e svolgere dei compiti di calcolo con il programma Excel. Grazie a questa
esperienza, ho avuto finalmente la possibilità di mettere in pratica tutto ciò che ho imparato su questo
programma quando frequentavo l’istituto tecnico commerciale di Frosinone.
Riflessioni di Marco: a me portare la mascherina non piace, speriamo che il virus scompaia per sempre.
Mi sono abituato a stare dentro casa senza più uscire e senza fare passeggiate, esco solo in macchina con
mio padre, ma di passeggiare non me la sento proprio.
Riflessione per una conclusione.
A causa del lockdown, tutte le attività organizzate dal centro erano state interrotte: il laboratorio di cucina; il
laboratorio di informatica; i tirocini formativi; il gruppo di lavoro in presenza; il blog; le gite; il vitto alla fine
della giornata. Il covid ha cambiato il modo in cui partecipavamo alle attività: non potendoci vedere in
presenza, abbiamo dovuto imparare ad utilizzare internet per vederci. Al termine del lockdown abbiamo
ricominciato a frequentare il centro, però la nostra presenza era scaglionata, quindi non riuscivamo a vederci
tutti insieme. Oggi, grazie alla campagna vaccinale, abbiamo la possibilità di riprendere le attività che
avevamo interrotto e di rivederci in presenza tutti insieme. Speriamo che in futuro questa situazione finirà,
così potremo ricominciare a fare tutte le attività e ritornare alla vita di prima.