A cura del Laboratorio Blog dei centri diurni riabilitativi della provincia di Frosinone
Quello che è stato raccolto e scritto, è tutta opera degli utenti dei vari centri diurni della ASL della provincia del frusinate. In ogni riga c’è molto di ogni singola individualità, temi similari affrontati sotto diverse prospettive, emozioni, sensazioni. La musica, il suo potere terapeutico e aggregativo, un testo quanto mai attuale da analizzare, sentire proprio e trasmettere a coloro che leggeranno un po’ del nostro mondo. Uomini e donne con stigmi, capaci di essere parte integrante della società e non più solo ai margini. L’inizio di un progetto che è molto più di quel che appare, che appaga, gratifica e accomuna. Seguiteci, questo è solo il principio …
“Approccio questa tematica posta con estremo piacere. Parlare di musica, del suo ruolo sul nostro benessere psicofisico è un piacevole balsamo, quasi come se fosse a sua volta una delicata nenia che culla dolcemente il mio animo.
Negli anni, provando a pensare determinate circostanze, ella era sempre presente, nei momenti bui, nei dolori, nelle tempeste del quotidiano vivere. Se dovessi definirla azzarderei il paragone con una cartina tornasole, ogni stato di animo si rivelava in quelle note struggenti o urlate, in quel sound lieve oppure decisamente intenso, ipnotico, devastante e ricercato come tale per fare cessare l’onda emotiva di pensieri negativi che sembravano non volermi abbandonare.
Allo stesso tempo, se mi volto indietro anche di pochi anni, la ritrovo negli intensissimi attimi felici, ed ha quasi colore e sostanza, arcobaleno cantato che sa di buono, quasi palpabile, seppur fatuo.
Si, spesso e volentieri lei, (la musica) riesce a trovare parole che mi sfuggono o che probabilmente preferirei tacere, perché capaci di riaprire vecchie ferite. Però immergersi in quelle frasi, viverle, sentirle e farle proprie, sblocca meccanismi e abbatte muri in maniera decisa e continua. Alcuni testi, poi, sembrano descrivere perfettamente il momento vissuto, riescono a darti risposte, donano forza, come se si immettesse una sostanza dopante nell’organismo, capace di destare energie sopite.
È quindi una parte imprescindibile di noi, a quanti non è mai capitato di ascoltare, improvvisa, una vecchia canzone in lontananza, ed è subito un insieme di frame del passato, come una pellicola che ci scorre avanti, spettatori ed attori protagonisti di una sceneggiatura che non potevamo conoscere ma solo vivere. Ed è così che oggi mi piace menzionarla in ogni sua forma, senza un titolo o genere, è chiaro ed ovvio che alcuni testi e generi resteranno sempre ma è pur vero che in passato, incredibilmente, testi suoni e generi che non avrei creduto possibile ascoltare, sono stati invece fonte di forza ed incoraggiamento. In definitiva, per concludere, non posso che concordare sul potere terapeutico che ha su ogni individuo, indole, entità. La musica era e sarà sempre una espressione del nostro io, talvolta celato, talora sfacciatamente mostrato”.
a cura di Paolo dal Centro diurno Il sentiero di Cassino.
Il Gruppo “Blog” del Centro Diurno di Isola del Liri, come brano rappresentativo del tragico momento che stiamo vivendo, ha scelto la canzone di Laura Pausini, “Dove L’aria è Polvere” le cui parole hanno colpito i nostri cuori ed evocato in Noi immagini capaci di descrivere il conflitto tra la Russia e l’Ucraina, dove i soldati e civili lottano per difendere la propria libertà e per i propri diritti.
Tante piccole anime innocenti sono morte, tante famiglie sono state costrette a scappare e tante altre ad essere divise; perché tanti padri, mariti sono stati obbligati a non abbandonare la Nazione per combattere e difendere la libertà della propria patria.
L’Aquila, simbolo molto rappresentativo che ha colpito e catturato la nostra attenzione, rappresenta la pace, la libertà, tutto ciò che non sta succedendo in questo periodo. L’Aquila rappresenta la pace, questo soldato racconta che c’era un bambino che narrava tutte le terribili esperienze che stavano avvenendo in una guerra inutile, dove morivano tante persone innocenti.
Quando la Pausini scrive “di come un soldato racconta di come il cielo si oscurò ed in terra pianse lacrime creando ruggine” questa frase ha richiamato alla nostra mente la figura di quel giovane soldato, visto in tutte le tv, che in questi giorni, ha fatto un video salutando i propri cari, dicendogli vi voglio bene e racconta di come per tutta la notte ci furono bombardamenti da parte dei soldati russi.
Nella guerra tra Ucraina e Russia, l’utilizzo di tante armi, bombe, mezzi russi sta distruggendo i popoli e le città ucraine causando tanti morti e tanto dolore; questo conflitto così crudele è molto doloroso e brutto.
L’invasione voluta da Putin sta distruggendo tutto, intere città, scuole, ospedali… causando molti morti e ci fa molta paura e ci sta riportando alla nostra memoria le atrocità delle guerre passate che avevamo quasi dimenticato.
Questa canzone, rispecchia tutto ciò che sta avvenendo in questo periodo, dove tutto il popolo, dove tutti i soldati, combattono anche a costo di farsi ammazzare per la propria indipendenza e per la propria libertà, ma soprattutto per ricordare tutta quella povera gente che era rimasta per difendere la propria patria e per tutte quelle giovani anime che non hanno avuto colpa.
“MA CHE COS’E’ LA LIBRTÀ E CHE SIGNIFICATO HA? NON SI PUO’ CREDERE AD UNA BANDIERA SE É IL SANGUE A VINCERE”. Ed è proprio ciò che sta succedendo in questo periodo tra l’Ucraina e la Russia, dove ora combattono, quando un tempo erano fratelli fra di loro.
vai alla canzone – Dove l’aria è polvere
Marco del Centro diurno “Orizzonti Aperti” di Frosinone spiega che la musica non è solo un insieme di suoni ma è anche una scarica di emozioni, delle sensazioni che vengono da dentro. La musica non è solo dei nostri tempi ma risale fino ai tempi più remoti. Anche nell’antichità c’erano suonatori che davano la carica all’esercito durante le battaglie.
“La musica ci fa sognare, a volte le canzoni ci fanno cambiare l’umore di una intera giornata. A me la musica alcune volte da la carica, mi aumenta l’adrenalina. Ai giorni nostri la musica esorcizza la paura della guerra tra la Russia e L’Ucraina. Quello che sta succedendo ci ha fatto pensare alla canzone “Futura” di Lucio Dalla che è una canzone di speranza e simbolo di un futuro che si spera, appunto, migliore, e dell’amore tra due innamorati che durante la guerra pensano al loro futuro. A me suscita ottimismo”.
Eleonora dice che il brano l’ha molto commossa ed emozionata, perché parla della caduta del muro di Berlino: il cantante si trova seduto su una panchina. Parla di due innamorati insicuri e paurosi di un futuro incerto. Ad un tratto nella canzone c’è un momento rock, proprio in questo istante i due innamorati concepiscono la loro figlia FUTURA. I due sono talmente innamorati che per loro l’amore è più potente delle bombe. Il motivo parla del periodo distruttivo della guerra fredda. Per Eleonora esprime anche coraggio ad andare e guardare avanti nella speranza di avere un mondo migliore pensando anche al periodo attuale.
Mauro spiega: “I sentimenti che mi ispira questa bellissimo brano di Lucio Dalla, sono quelli di non avere paura del futuro e cioè della terza guerra mondiale, visto che i mass media in questi giorni di conflitto in Ucraina fanno di tutto per spaventare le persone parlando della propaganda di Putin che in caso di escalation della guerra userebbe dei missili nucleari contro i paesi della Nato tra cui l’Italia.
Un altro tipo di paura è quella economica perché le persone sono preoccupate di rimanere senza cibo e senza soldi. La parte iniziale del testo mi fa riflettere perché dice chissà se potremo alzare la testa e contare le onde del mare. Esso mi fa pensare a quando studiavo la storia sui libri di scuola: la seconda guerra mondiale e la guerra fredda tra Russia e America.
Infine vi è un richiamo religioso e uno che riguarda l’amore infatti questa canzone dice che il mondo sta cadendo a pezzi come un vecchio presepe e ha ragione in quanto la storia è stata sempre piena di uccisioni. Per quanto riguarda l’amore la canzone parla di due innamorati, uno di Berlino Est e l’altra dell’Ovest, che progettano di fare un figlio nonostante la paura della guerra”.
Davide dice che il brano parla di speranza in un futuro pieno di soddisfazioni e progetti nonostante ancora ci siano guerre sparse nel mondo. “È molto attuale dato che proprio in questi giorni si sta combattendo la guerra tra Russia e Ucraina. Il brano prosegue dicendo come ad una coppia di innamorati venga il desiderio di avere un figlio nonostante la paura di un futuro incerto dovuto appunto alla guerra. Questo perché la coppia si domanda che futuro attenderà al loro figlio, ma allo stesso tempo sperano in una vita normale che rechi soddisfazione, e che abbia da offrire molto alle nuove generazioni, e soprattutto che sia un mondo di pace. Fa riflettere anche sul fatto che l’amore ha una forza straordinaria che aiuta ad andare avanti anche nelle difficoltà”.
“Questo testo – dice Riccardo – mi fa pensare all’amore e al suo fine, quello di riprodursi, che è più forte della guerra”. Lui poi pensa che la miglior difesa contro la guerra sia l’istruzione scolastica e universitaria. Per l’appunto cita una frase di Nelson Mandela:“L’istruzione è l’arma più potente per cambiare il mondo”.
Flavia, infine, conclude dicendo che questa canzone le dà la sensazione di gioia, coraggio, rinascita e libertà per il futuro e le fa pensare alla speranza simboleggiata dalla vita che deve nascere tra i due innamorati.