a cura di Emilio Lupo
Per festeggiare il cinquantesimo dalla fondazione di Psichiatria Democratica (PD), Bologna 8 ottobre 1973, abbiamo pensato di raccogliere in un volume, dal titolo: Psichiatria Democratica cinquant’anni straordinari curato dal dott. Emilio Lupo, Responsabile Naz. dell’Organizzazione di PD , edito da Marotta & Marotta, Napoli, cento testimonianze e riflessioni di Operatori della Salute Mentale italiani ed europei e tra quanti avevamo incontrato durante il nostro percorso, tenendo così fede a una delle scelte di fondo dei fondatori, da Franco Basaglia ad Agostino Pirella, ovvero quello di costruire un percorso di riscatto dai manicomi vecchi e nuovi allargando la partecipazione alla parte più attenta e sensibile ai temi dei diritti, costruendo, nel tempo, grandi alleanze. Alleanze con i non addetti ai lavori, della migliore società, sono risultate indispensabili e vincenti per passare da una Psichiatria asfittica e ripetitiva e, soprattutto, che riteneva la malattia mentale incurabile, ad una Salute Mentale di Comunità che contiene in sé l’inclusione sociale e soprattutto la speranza. Un cambiamento di paradigma profondo, che ha reso possibile e poi tangibile la chiusura dei lager manicomiali dove migliaia e migliaia (oltre centomila negli anni ‘70) di donne e uomini si sono persi nel corso dei decenni, e l’attivazione sul territorio di risposte multiple e differenziate: Centri di Salute Mentali (CSM) territoriali attivi sulle 24h e in grado di rispondere a tutti i bisogni dei pazienti: inserimento lavorativo, al fine di garantire autonomia economica, realizzato prevalentemente attraverso la cooperazione sociale che ha svolto un ruolo fondamentale nelle politiche di inclusione territoriali, Case-famiglia e Gruppi–appartamento dove ospitare persone dimesse dai manicomi. Ma anche Centri Diurni di Riabilitazione (CDR) dove i pazienti potessero svolgere attività comunitarie (spesso con il lavoro congiunto e assai proficuo tra servizio sanitario pubblico e cooperazione sociale), Day hospital, etc.
Nel corso degli anni Psichiatria Democratica attraverso i suoi aderenti (medici, psicologi, infermieri, assistenti sociali, sociologi, operatori sociali,volontari etc.) ha contribuito concretamente e significativamente a smantellare i Manicomi ed a costruire sul territorio, risposte concrete ai reali bisogni di quanti vivono in difficoltà, così come previsto dalla rivoluzionaria legge di Riforma psichiatrica n. 180/78 ( poi inclusa nella importantissima legge di Riforma Sanitaria legge n. 833/78).
Il lavoro di Psichiatria democratica è continuato e continua con lena attraverso le sue articolazioni regionali, e senza sosta, anche negli anni successivi alla chiusura dei manicomi, promuovendo costantemente iniziative, in tutto il Paese, al fine di favorire un nuovo protagonismo dei pazienti e dei loro familiari. Ci riferiamo, tra l’altro, all’istituzione della figura dell’Amministratore di sostegno, come per superare gli Ospedali Psichiatrici Giudiziari (OPG) e farsi promotore della realizzazione dei Protocolli Operativi in materia di misure di sicurezza psichiatrici, o di contrastare l’uso dell’Elettroshock, ed oggi nel difendere il Servizio Sanitario pubblico Nazionale (SSN) l’unico in grado di garantire la Presa in carico della persona malata nella sua interezza, e non solo le prestazioni sanitarie come invece fa il privato. Una idea ampia di Salute Mentale di comunità, quella che caratterizza il pensiero e le pratiche di quanti si richiamano a PD, ha fatto sì che l’Associazione si è interessata, insieme ad altre realtà, dei problemi che riguardano le persone senza fissa dimora o gli immigrati, anche attraverso iniziative di carattere internazionale.
Il volume che presenteremo il giorno 28 novembre, a Roma, ore 18,00, presso la Libreria di Palazzo Esposizioni, (di circa 300 pagine), è riccamente corredato sia da numerosi e straordinarie vignette e disegni di Sergio Staino, Guido Silvestri (Silver) Riccardo Dalisi e da ultimo Luca Dalisi, che nel corso degli anni ci sono stati vicini ed hanno sostenuto, con la loro arte, le nostre battaglie sia gli operatori del settore che quella migliore società (operatori del mondo della cultura e dello spettacolo, della Chiesa, dell’informazione, della Magistratura, del mondo della politica, dell’Associazionismo e della cooperazione sociale Etc.). quel mix, insomma, che nel corso di questi cinquant’anni ha reso possibile la realizzazione di quella utopia della realtà della quale parlava il Professor Franco Basaglia, ovvero una società che garantisse i diritti di quanti non ce la facevano da soli e che si impegnava sempre più, allargando il cerchio del contagio, per includerli in progetti di vita, all’interno delle nostre città.
Una realtà, insomma, ampia e diversificata che insieme ha fatto crollare le mura dei manicomi e insieme ha costruito spazi di libertà.
Dott. Emilio Lupo, Psichiatra e Responsabile Nazionale dell’Organizzazione di Psichiatria Democratica.