Da PizzAut a La Matta, dalla Lombardia alla Campania, ecco le pizzerie inclusive, dove mangiare una semplice pizza diventa un’esperienza davvero memorabile
Ci sono pizzerie che sfornano pizze buone due volte. Quelle che, oltre a servire margherite e 4 stagioni, portano avanti progetti sociali. Sono le pizzerie inclusive, che da qualche anno stanno facendo la loro comparsa in tutta la Penisola. Finalmente.
Nelle pizzerie inclusive la pizza è al contempo protagonista e mezzo per regalare ai ragazzi con disabilità la possibilità di una vita comune, con un impiego, un obiettivo, un guadagno. Acqua, farina e lievito: tanto basta per cambiare la vita di tanti giovani che fino a pochissimi anni fa erano destinati ai soli centri per disabili e che oggi vedono il sogno di una vita sociale possibile.
In Italia, i progetti che coinvolgono ragazzi con disabilità sono in forte crescita. Quale occasione migliore del World Pizza Day – la giornata mondiale della pizza, che si celebra ogni anno il 17 gennaio – per raccontarvi queste storie in cui si intrecciano imprenditoria e sociale?
PizzAut, la pizzeria preferita del presidente della Repubblica Sergio Mattarella
Nel discorso di fine anno, il Presidente della Repubblica ha definito i ragazzi autistici che lavorano da PizzAut «un gruppo di sognatori che cambiano la realtà».
«Siamo profondamente grati al presidente Mattarella. Il presidente ha spiegato di aver ritrovato negli occhi e nei sorrisi dei nostri ragazzi autistici i valori che fondano la nostra Repubblica e il nostro impegno quotidiano» ha raccontato Nico Acampora, fondatore di PizzAut. Che a “La Cucina Italiana” spiega l’importanza di realtà come PizzAut per i ragazzi con disabilità. «Non è solo una questione di occupare il tempo dei ragazzi: chi decide di fare un ristorante come il nostro deve fare un lavoro vero, con il giusto periodo di formazione e il giusto livello di retribuzione. Troppo spesso ci sono realtà che avvicinano i ragazzi con disabilità al lavoro, ma poi non assumono mai. L’assunzione è fondamentale perché il lavoro ha una potenza immensa: dà dignità, dà futuro e fornisce ai ragazzi strumenti che senza lavoro non saprebbero mai di avere».
Non va dimenticata poi l’importanza di portare avanti un’attività di qualità. «Dico sempre che le persone si avvicinano a noi per la bontà del progetto e tornano per la bontà della pizza» continua Acampora. «I nostri ragazzi permettono ai clienti di fare un’esperienza unica a livello umano, ma a prescindere da questo la nostra pizza è davvero buona. Siamo un’impresa, la qualità del prodotto è importante».
Da non sottovalutare infine che il lavoro, per chi ha disabilità, può fare davvero magie. «Da noi lavorano ragazzi che avevano mutismo selettivo o non scrivevano più. Ora fanno i camerieri, parlano con i clienti e prendono le comande. Ma l’esempio più clamoroso è quello del nostro Lorenzo. Arrivò da noi dopo aver fatto 4 anni in un centro per ragazzi disabili. Dopo qualche mese di lavoro mi disse: “Nico, io in quel centro morivo un po’ ogni giorno. Qui sono rinato”».
Pit’sa: la pizza buona di natura, inclusiva in tutto
A Bergamo c’è una pizzeria che più inclusiva non si può. È Pit’sa, che ha aperto il 1° dicembre 2022 riscuotendo un gran successo. Perché ad accogliere la clientela ci sono 7 ragazzi con sindrome di down e perché propone un menù pizza quasi totalmente vegano; in cui fanno eccezione due pizze vegetariane: «Per noi essere inclusivi vuol dire anche questo: fare un prodotto davvero per tutti» racconta il fondatore di Pit’sa, Giovanni Nicolussi, a “La Cucina Italiana”.
Nicolussi ci tiene a sottolineare come il grande obiettivo del loro progetto sia quello di far sentire questi camerieri speciali dei camerieri normali. «I ragazzi di Pit’sa aiutano i clienti ad avere un’esperienza di cuore, ma l’obiettivo per tutti è la qualità del prodotto. Per noi è importante che i ragazzi con sindrome di down non si sentano diversi: anche loro lavorano sodo per far funzionare l’impresa, esattamente come tutti gli altri. Siamo imprenditori e siamo una Srl, non abbiamo persone volontarie ed economicamente siamo perfetti. Vogliamo che passi il messaggio che comunque siamo un’impresa normale e che i ragazzi da noi lavorano in una condizione di normalità».
Ecco tutti gli indirizzi delle pizzerie inclusive in Italia, dove le pizze sono buone 2 volte
- 1/10PizzaAut – Cassina de’ Pecchi (MI)/Monza (MB)Due le sedi di PizzAut: quella storica di Cassina de’ Pecchi, dove il progetto di Nico Acampora ha mosso i primi passi per poi guadagnare forza, e quello di Monza, che ha inaugurato il 2 aprile 2023.
- Via Don Verderio, 1 – Cassina de’ Pecchi (MI)
- Via Philips, 12 – Monza (MB)
- 2/10Antica Riva – Vimercate (MB)Ristorante con pizza nel cuore di Oreno di Vimercate. Antica Riva fa dell’inclusione un valore aggiunto all’esperienza gourmet grazie all’integrazione nello staff di persone con disabilità.
- Via Carso, 1 – Oreno di Vimercate MB
- 3/10Jodok Pizza e Cucina – MilanoJodok Pizza e Cucina fa capo a Olinda, progetto collettivo nato nel 1996 nel parco dell’ex Ospedale Psichiatrico Paolo Pini con l’obiettivo di sostenere la riabilitazione di persone con problemi di salute mentale. La pizza con 24 ore di fermentazione, con pasta madre viva e farine biologiche, è il punto di forza del locale.
- ex O.P. Paolo Pini, Via Ippocrate, 45 – Milano
- 4/10Amicorum – Cassano Magnago (VA)Un luogo confiscato alla malavita è diventato un luogo di inclusione. Amicorum nasce nel 2015 con lo scopo di inserire nella realtà sociale i ragazzi con sindrome di down. Il ricavato viene così diviso: una parte serve per sostenere i progetti dell’associazione, l’altra parte viene devoluta alla ricerca genetica sulla sindrome di down.
- Via Brunelleschi, 24, Cassano Magnago (VA)
- DAVIDE VOLPI5/10Pit’sa – Bergamo«La nostra è una squadra dichiaratamente inclusiva che vuole valorizzare le diversità» si legge sul sito di Pit’sa, punto d’incontro per chi ama la pizza e vuole provare l’esperienza plant based.
- Via Alberto Pitentino, 6 – Bergamo
- 6/10Mate – Treviglio (BG)Ogni martedì sera – grazie alla collaborazione con le cooperative sociali del territorio – Mate offre la possibilità a ragazzi diversamente abili di inserirsi in un contesto lavorativo strutturato, serio e, sopratutto, non mediato. I ragazzi, che partecipano volontariamente al progetto, sono assunti come collaboratori e vengono affiancati dal personale nelle mansioni di sala, bar e, in alcuni casi, cucina.
- Piazza Garibaldi, 6 – Treviglio (BG)
- Porta Pazienza7/10Porta Pazienza – Bologna«Prenotare un tavolo da noi significa contribuire alla lotta contro le mafie e dare la possibilità ai ragazzi e alle ragazze più fragili di vivere la propria vita in autonomia» si legge sul sito di Porta Pazienza, pizzeria di Bologna che utilizza prodotti provenienti dai beni confiscati alle mafie e dalle cooperative di agricoltura sociale e dà lavoro a giovani con disabilità.
- Via Pirandello, 6 – Bologna (BO)
- 8/10Pizzeria Roba da Matti – PisaRoba da Matti è uno dei progetti dell’Associazione L’Alba. In menù pizze classiche, gourmet, focacce, taglieri, dolci e inclusione sociale.
- Via delle Belle Torri, 8 – Pisa
- 9/10Parco del Mulino Pizza & Grill – LivornoAd accogliere i clienti ci sono i sorrisi dei ragazzi con disabilità che ogni giorno lavorano con passione e dedizione grazie a uno staff presente e attento. Parco del Mulino Pizza & Grill – nato da un’idea della Cooperativa sociale Parco del Mulino – offre un grande spazio esterno d’estate e oltre 100 posti a sedere all’interno per la stagione più fredda.
- Via Voltolino Fontani, 1 – Livorno (LI)
- EMS-FORSTER-PRODUCTIONS10/10La Matta pizzeria – NapoliI ragazzi del centro di igiene mentale di Scampia lavorano per darsi una secondo possibilità a La Matta pizzeria, pizzeria e progetto sociale che propone anche laboratori per impaarre l’arte della pizza napoletana.
- Corso Europa, 484 – Melito di Napoli NA
Fonte: LA CUCINA ITALIANA