Care amiche, cari amici,
speriamo di ritrovarci ancora in molti. Tenere il passo per un gruppo di appassionati quali noi siamo non è facile. Accadono cose che ci distraggono dai propositi dichiarati di attenzione al Forum. Qui a Trieste, ma anche in tanti altri luoghi facciamo fatica a resistere alla trascuratezza e talvolta al furore ideologico di quelli che ci amministrano. Sei mesi comunque non sono passati invano. E’ nata l’Associazione Forum Salute Mentale APS e di questo con più dettaglio e informazioni vorremmo parlare alla prossima assemblea. Era necessario che si formasse un Consiglio Direttivo provvisorio e alla X Assemblea dovremo eleggere il CD definitivo.
Il Disegno di Legge di cui più volte abbiamo parlato (vedi www.forumsalutementale.it) è stato depositato dall’on. Serracchiani e dal sen. Sensi e verrà presentato alla stampa martedì 27 giugno alle ore 16.00 a Roma. Alcuni di noi saranno presenti, ma se altri tra quelli che leggono volessero partecipare, lo facciano sapere.
In questa assemblea conosceremo meglio il disegno di legge e ne parleremo. Introdurranno il tema Luigi Benevelli, Pietro Pellegrini e Daniele Piccione. Luigi farà il punto sulla situazione attuale delle politiche di salute mentale in parlamento, mentre Pietro e Daniele hanno assunto il compito di entrare nel merito della legge Magi e della Serracchiani/Sensi. Chiedere l’abolizione della perizia psichiatrica e rivedere parti salienti del codice (come nel ddl Magi) non può che collocarsi in un percorso parallelo che vuole dare gambe più forti ai dipartimenti di salute mentale.
I fatti recenti, la morte di Barbara a Pisa, hanno dato fiato a critiche violente e a parole che pensavamo ormai sotterrate. La pericolosità dei “malati di mente” è stata evocata come un dato certo e inequivocabile, come un grimaldello per ridurre in macerie le preziose conquiste di cinquant’anni di lavoro: i malati di mente sono pericolosi, sono incomprensibili e inguaribili. La legge 180 è diventata origine e causa dell’insicurezza che sembra aver invaso ogni momento della nostra vita quotidiana. Alcuni psichiatri si sono segnalati per la rudezza e la volgarità dei commenti gridati e ripresi dai media. Quasi da tutti. Come sempre accade la settimana dopo si era già acquietato il clamore e una lettera a “quotidiano sanità” della presidente della SIP (pubblicata sulle pagine del Forum) sembra proporre qualche via d’uscita valorizzando quanto è accaduto nel corso dei cinquant’anni che hanno cambiato il nostro modo di vivere la malattia mentale e anche di incontrare l’altro. Eppure tempi così difficili, astiosi, ostili non li avevamo mai vissuti.
Abbiamo poco da aspettarci da questo governo. Forse in circostanze così insolite riusciremo a incontrarci, a condividere, a ritrovare la comune appartenenza. I partiti di opposizione dovranno impegnarsi a fare da sponda a un desiderio di compattamento, per ricercare la dimensione etica e umana che sembra aver abbandonato in larga misura i luoghi della cura. Come appaiono preziose le tante buone pratiche che con fatica riescono ad accadere così è diventato doloroso e intollerabile vedere e sapere di pratiche sempre più improntate all’abbandono, alla stupida organizzazione dei servizi, alla presenza sempre più invadente delle “residenze”, alla perdita un pó dovunque della cultura e dei gesti dell’accoglienza (e non solo nei servizi di diagnosi e cura). Senza parlare del trattamento sanitario obbligatorio che nella sua attuazione, male interpretato, si traduce in pratiche violente e lesive non solo dei diritti ma soprattutto delle possibilità di cura e di ripresa delle persone. In troppi luoghi il Tso si è allontanato dall’idea con cui questo provvedimento era nato, mai avrebbe dovuto essere sopraffazione, coercizione, annientamento. Quanto piuttosto un abbraccio, un ascolto, uno sguardo che non può che passare attraverso il confronto, la mediazione, la negoziazione estenuante. Senza dire che senza accorgercene abbiamo visto il servizio sanitario nazionale giungere all’agonia. L’impoverimento dei servizi territoriali e segnatamente delle reti per la salute mentale rendono davvero eroica la scommessa che cerchiamo di fare.
Molto, e molto male si è parlato del rapporto psichiatria/giustizia, delle incomprensioni se non i conflitti tra le varie stazioni del territorio che devono accogliere le persone con disturbo mentale e che hanno commesso un reato. Molti magistrati e con loro molte amministrazioni regionali sono convinti che le Rems non sono altro che il luogo che sostituisce in tutto e per tutto l’Opg. La misura di sicurezza deve invitare i dipartimenti di salute mentale, le magistrature, i servizi sociali, a coordinarsi tra loro per costruire il delicato progetto di cura che tenga conto della necessità di protezione sociale. Dopo le prime pratiche attente e curiose le magistrature hanno ripreso a inviare all’esecuzione della misura di sicurezza nelle Rems un numero sempre crescente di persone (pensando ancora ai folli rei). Le organizzazioni territoriali dei servizi nella loro fragilità non possono fare altro che sottostare. Da qui una richiesta di aumentare i posti nelle Rems. Ancora una volta dove lo metto e non che cosa facciamo.
Marco Cavallo continua a correre. Da Iesi è arrivato a Brescia, a Torino, a Napoli, ovunque portando le parole del Forum. Ovunque gli amici che lo accolgono ci scrivono e si convincono, e noi con loro, che il cavallo è la storia della liberazione in cammino. Una storia che non può mai finire. Tra qualche giorno, il 24 giugno, sarà a Roma e marcerà in testa alla grande manifestazione nazionale della CGIL e di almeno 50 associazioni per tentare di avviare una strenua difesa del Servizio Sanitario Nazionale.
ODG
Introduce:
Carla Ferrari Aggradi
a seguire:
Luigi Benevelli nel nuovo parlamento scompare la salute mentale;
Pietro Pellegrini una proposta radicale;
Daniele Piccione vitalità di una legge.
Il Forum Salute Mentale
IX Assemblea
lunedì 26 giugno, ore 18.00
Sulla piattaforma Zoom
Iscriviti in anticipo:
https://us02web.zoom.us/j/81393657775?
pwd=d0lWMjlOUFljN05VSGVCMGlNTFowdz09
Fonte: La Terra è blu