Un apiario nell’orto biosociale di via Belgiardino dell’Asst di Cremona. Le arnie sono affidate alle cure di apicoltori, volontari e pazienti del Centro psicosociale
CREMONA – Domani, venerdì 20 maggio, è la giornata mondiale delle api. È stata istituita nel 2017 dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite per sensibilizzare la popolazione alla cura dell’ecosistema. Oltre alle tante iniziative promosse a tutela dell’ambiente, negli ultimi anni sono nati numerosi progetti socio-sanitari orientati alla cura della persona – specialmente nel campo della salute mentale – dove il contatto con la natura gioca un ruolo fondamentale.
L’Asst di Cremona, con il sostegno di partner pubblici e privati ha inserito un apiario negli spazi dell’orto bio-psico-sociale di via Belgiardino, affidato alle cure di esperti apicoltori, volontari e pazienti del Centro psicosociale. Come spiega Emanuela Ghinaglia, psichiatra al Centro Psico-sociale dell’Asst di Cremona, «il progetto che ci ha permesso di portare le arnie nell’area verde di via Belgiardino è parte di una importante collaborazione tra Asst Cremona e diversi enti del territorio, con lo scopo di orientare e sostenere l’accesso al lavoro di persone con fragilità, con una particolare attenzione alla fascia giovanile».
Il progetto Provinciale “Azioni di rete per il lavoro – ambito disabilità” è promosso dalla Provincia di Cremona e sostenuto dal Fondo regionale sulla disabilità (L.R 13/2003). Ha come capofila Azienda Sociale Cremonese, diretta da Graziano Pirotta. «Rinnovato per una seconda edizione – spiega Pirotta – ha coinvolto ogni anno più di dieci ragazzi e ragazze, che hanno potuto affrontare il mondo del lavoro con l’affiancamento di educatori per progetti personalizzati».
Nel caso specifico dell’attività di apicoltura, l’esperienza è stata proposta ad alcuni ragazzi con disturbo dello spettro autistico che partecipano ai laboratori del progetto “Zero30”, nato dalla collaborazione tra ASST e Fondazione Sospiro.
BENESSERE E NATURA
Le api vivono in società complesse: capire e interpretare i loro comportamenti è una sfida che affascina e impegna studiosi e ricercatori.
«Una sfida – sottolinea la dottoressa Ghinaglia – che può aiutare i nostri ragazzi ad imparare a osservare con pazienza, controllare i propri movimenti, adattarsi ai cambiamenti delle stagioni e alle imprevedibili traiettorie di volo delle nostre piccole amiche. La serietà e l’impegno con cui i partecipanti al progetto affrontano questa sfida sarà sicuramente una buona premessa per ulteriori esperienze lavorative».
L’esperienza dell’apiario non avrebbe mai potuto essere realizzata senza l’incontro con i volontari della Associazione “Città Rurale”, che hanno investito le proprie competenze in questo progetto, consentendo a operatori e pazienti di affrontare la sfida in sicurezza. Come spiega Daniele Biazzi, presidente dell’associazione e coordinatore di Cremona Urban Bees, «attraverso l’apicoltura urbana gestiamo apiari situati in città, con l’aiuto di volontari. L’obiettivo è sensibilizzare i cittadini e l’opinione pubblica alla tutela della biodiversità. Dopo i risultati ottenuti con l’orto bio-psico-sociale, si è pensato che anche le api potessero essere terapeutiche. Con piacere ed entusiasmo ci siamo buttati in questa avventura, i risultati ottenuti ne confermano la validità».
COME UNA FAMIGLIA
Carmelo Greco, tecnico della riabilitazione psichiatrica Asst Cremona, evidenzia i risultati ottenuti nell’ambito dei percorsi d’inserimento: «L’interazione con un sistema familiare complesso come quello delle api favorisce l’efficacia dei trattamenti, con un notevole miglioramento della gestione dell’ansia e delle capacità di problem solving».
L’entusiasmo e la vivacità dei volontari arricchisce l’esperienza con il calore delle relazioni e degli incontri umani. «Mi sono avvicinata all’apicoltura per curiosità – racconta Romana Castagnedoli, volontaria – trovo sia un’esperienza molto stimolante e importante per l’inserimento di persone svantaggiate. Ho conosciuto un ragazzo che frequenta l’ambiente degli orti terapeutici: la sua tranquillità, la sua pacatezza e il suo tatto nel gestire le api mi ha tranquillizzata e mi ha dato molta più sicurezza».
La possibilità di avvicinarsi alla natura è di per sé una condizione che favorisce il benessere per gli esseri umani. L’area verde di via Belgiardino – un tempo chiuso dalle mura dell’ex ospedale psichiatrico – rappresenta uno spazio urbano molto interessante e le attività riabilitative per restituirlo alla città e alle persone che lo vivono.
Come sottolinea Claudio Bignami, infermiere al CPS dell’Asst Cremona, «Nella cura del paziente il contatto con la natura è fondamentale. C’è da imparare tantissimo dalle api. Un’ape da sola non ha senso di esistere: esiste la famiglia, che anche nella vita credo sia una cosa importante».
Fonte: La Provincia Cremona