La medicina del capitale è una critica coraggiosa della situazione medica in Francia e nel mondo negli anni ‘60 e resta ancora di particolare interesse nell’attuale fase di globalizzazione della società dei consumi e del libero mercato. Non c’è dubbio infatti che la aziendalizzazione delle ASL, la riduzione del personale e la prevalente delega al privato di servizi anche essenziali nella logica di un pareggio contabile dei bilanci aziendali senza alcun effettivo miglioramento del rapporto costi/benefici hanno ulteriormente aggravato in Italia le contraddizioni del sistema sempre più condizionato da interessi economici e sempre più integrato in un sistema produttivo finalizzato al profitto.
Nel suo volume Jean Claude Polack sviluppa, fra i primi, un discorso organico sul rapporto fra le disuguaglianze sociali e ambientali e l’insorgenza di molte condizioni patologiche, il tasso di mortalità e la qualità della salute delle persone. Allo stesso tempo, recependo i contenuti del pensiero che da J. Paul Sartre a Franco Basaglia, a Foucalt, a Pier Paolo Pasolini, ecc. culminerà in Europa con il grande movimento studentesco del ‘68, ci presenta un’analisi assai pregnante del sistema sanitario e della sua subordinazione al sistema produttivo che tende modifica negativamente la funzione sociale di quanti vi operano, in particolare del medico che rappresenta il principale anello di congiunzione e di integrazione fra i due sistemi.
Il testo di Polack è preceduto da una introduzione e da una polemica lettera di Giulio A. Maccacaro al Presidente dell’Ordine dei Medici di Milano, con ampi riferimenti alla realtà italiana della medicina dell’epoca e alla letteratura sull’argomento:
“Non basta curare l’organo malato per restituire l’uomo all’identità attribuitagli dal sistema produttivo. Bisogna essere “dalla parte del malato,” vedere in lui non la cosa che il capitale gestisce per i suoi fini, ma l’uomo e la sua “ storia” che si esprime nelle sue malattie. Sotto questo profilo la situazione del medico è uguale a quella del malato. Politicizzare il fatto medico è trovare ciò che, nella malattia, nonostante lo schermo della medicina, protesta contro l’ordine sociale e di conseguenza lo minaccia”. (Maccacaro, introduzione, p. 3)
Come giustamente Maccacaro ci insegna, i determinanti sociali, ambientali e strutturali delle malattie devono stare pertanto al centro della formazione del medico e di ogni attività di prevenzione e di cura in un contesto istituzionale che sia a in grado di rappresentare valori e di confrontarsi efficacemente con i bisogni di salute delle persone nella complessità della realtà esistenziale.
Jean-Claude Polack
LA MEDICINA DEL CAPITALE
Con una Lettera al Presidente dell’Ordine di Giulio A. Maccacaro, Feltrinelli, 1972
Titolo originale:
La médecine du capital (François Maspero, Paris 1971)
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Jean-Claude Polack è nato nel 1936 a Strasburgo e ha passato l’infanzia in Giamaica e a Cuba. È stato sindacalista militante durante la guerra d’Algeria, poi presidente dell’Associazione degli studenti di medicina di Parigi e membro dell’Unione nazionale degli studenti comunisti. Laureato in psichiatria, è psicoanalista, direttore della rivista “ Cahiers pour la folie” e attivamente impegnato nel movimento di contestazione psichiatrica.
Fonte: Memory of the World