di Andrea Celauro
UN PROGETTO IN COLLABORAZIONE CON REPUBBLICA, DYNAMO ACADEMY, B4I E AFFARI PUBBLICI, CHE SI ARTICOLERA’ IN 10 TAPPE IN ITALIA, STIMOLERA’ GLI STUDENTI DELLE SCUOLE SUPERIORI NEL TROVARE PICCOLE SOLUZIONI CONCRETE A CINQUE DELLE PIU’ IMPORTANTI CAUSE DI ESCLUSIONE SOCIALE: LA POVERTA’, LA DISABILITA’, IL BACKGROUND MIGRATORIO, IL GENDER GAP E LA SALUTE MENTALE. IL LANCIO IL 20 OTTOBRE A MILANO IN BOCCONI, LA CHIUSURA IL 14 MAGGIO A ROMA
Rendere consapevoli e protagonisti attivi i giovani delle scuole superiori su cinque delle più grandi cause di esclusione sociale: la povertà, la disabilità, il gender gap, il background migratorio e il disagio mentale. Per farlo, l’Università Bocconi, in collaborazione con la Repubblica e Dynamo Academy e con il supporto dell’acceleratore B4i – Bocconi for Innovation e Affari Pubblici, ha creato ‘A scuola di inclusione’, un progetto che si propone di stimolare gli studenti superiori ad affrontare in modo costruttivo le sfide poste da queste cinque cause di esclusione sociale, portandoli a progettare interventi concreti che possano mitigarne l’impatto negativo.
Il progetto, realizzato nell’ambito delle attività del prorettorato per la Diversità, Inclusione e Sostenibilità dell’Università, guidato da Paola Profeta, sarà lanciato il 20 ottobre a Milano, presso l’Università Bocconi, durante un evento al quale parteciperanno, insieme al rettore Francesco Billari, il direttore de La Repubblica, Maurizio Molinari, e la presidente della Dynamo Academy, Serena Porcari. L’evento sarà anche l’occasione, per ragazze e ragazzi, per cominciare a confrontarsi con le cause di esclusione sociale, grazie agli spunti di cinque lezioni su povertà, disabilità, gender gap, immigrazione e mental health messe a punto per loro da alcuni docenti della Bocconi (Alessandra Casarico, Nicoletta Balbo, Paola Profeta, Massimo Anelli e Paolo Pinotti).
Dopo il lancio, il progetto si articolerà in dieci tappe sul territorio tra ottobre e dicembre: Milano, Bari, Padova, Genova, Palermo, Torino, Napoli, Roma, Firenze, Bologna. In ciascuna tappa, gli studenti avranno l’opportunità di conoscere ed entrare in contatto con un ente del Terzo Settore (ETS) che, con le sue attività, contrasta l’esclusione sociale generata da una delle cinque cause di esclusione (questi tutti gli enti coinvolti negli incontri: Progetto Itaca, Il Ce.Sto., Ecomuseo Mare Memoria Viva, Asai, Le Kassandre, Dynamo Camp, Rete al femminile) e di ascoltare le testimonianze degli amministratori locali impegnati sul tema. Inoltre, ad ogni tappa, un professore della Bocconi (Vincenzo Perrone, Rachele Anconetani, Alfredo Biffi, Giuliana Baldassarre, Gabriella Bagnato e Alexander Hiedemann) o un esperto dell’acceleratore B4i daranno loro alcuni consigli metodologici sul come realizzare un progetto, una cassetta degli attrezzi per agevolare il compito dei ragazzi.
Dopodiché, divisi in team, potranno scegliere se lavorare sulla tematica ascoltata nella propria tappa, oppure scegliere uno degli altri quattro temi. Una volta iscritti all’iniziativa (c’è tempo dal 20 ottobre 2023 fino al 31 gennaio 2024) gli studenti dovranno mettere a punto un progetto che abbia un impatto sociale su un proprio ‘territorio’ di riferimento (per esempio, la propria scuola, comunità, città) e proporlo entro il 29 marzo 2024 (qui tutti i dettagli e le indicazioni per partecipare).
Il progetto si concluderà poi il 14 maggio a Roma con un evento finale durante il quale saranno presentati i lavori dei ragazzi che meglio risponderanno a questi cinque criteri di valutazione: approfondimento del contesto di riferimento; originalità della proposta; fattibilità dell’attività; raggiungimento degli obiettivi di impatto sociale identificati; creatività dell’elaborato finale del progetto presentato.
“In Italia oltre 5,5 milioni di persone sono in stato di povertà assoluta, 1 su 10, mentre solo il 36% delle scuole è accessibile ai disabili. Sempre in Italia, solo il 55% delle donne tra 20 e 64 anni lavora (la quota più bassa di tutta l’UE), contro il 75% degli uomini. Inoltre, la salute mentale è peggiorata soprattutto in conseguenza della pandemia Covid-19 tanto che la percentuale di adolescenti insoddisfatti e con un basso punteggio di salute mentale è raddoppiata. Infine, il ritardo per gli studenti stranieri in italiano, secondo il rapporto INVALSI 2023, è in terza media di 1-2 anni”, sottolinea Billari. “Povertà, disabilità, genere, background migratorio e disagio mentale sono cause di esclusione sociale su cui occorre lavorare per rendere prima consapevoli e poi protagonisti attivi nella ricerca di soluzioni proprio i più giovani”.
Fonte: viaSarfatti25