Arrivata alla sua terza pellicola Francesca Archibugi sceglie di prendere come riferimento l’esperienza di Marco Lombardo Radice, uno dei più conosciuti neuropsichiatri italiani della Storia recente all’unanimità riconosciuto come un pioniere nelle terapie per il trattamento di disturbi psichici tra i minori.
Ne Il grande cocomero il dottore (scomparso nel 1989) viene portato in scena da Sergio Castellitto con lo pseudonimo di Arturo, un giovane medico che decide di curare l’epilessia della piccola Valentina non come un disturbo prettamente neurologico, ma come una sintomatologia piscologica e dunque tentando la via dell’analisi. L’efficacia della diagnosi che identifica le crisi della bambina come PNES (convulsioni psicogene non epilettiche) diventa non solo un modo per superare lo stigma sociale legato alla malattia, ma permette di sfruttare al massimo il potenziale narrativo della malattia psicologica.
Il film racconta la storia di un dottore che, nello sviscerare questo meccanismo di difesa così invalidante per la sua paziente, smaschera le proprie sofferenze per l’elaborazione del lutto in seguito alla recente crisi coniugale, i limiti di una famiglia che non accetta le sofferenze della figlia e di un sistema sanitario italiano impreparato a livello strutturale e organizzativo a trattare casi del genere. Casi che necessitano di uno sguardo più complesso, oltre il semplice protocollo. Quello di cui ha bisogna una persona in sofferenza.
Fonte: Movie Player