di Benedetto Saraceno, Marcos y Marcos editore.
“Aveva una libreria in un quartiere popolare e tutti lo spingevano a farne una cartolibreria, con materiali per la scuola e qualche giocattolo. I libri dovevano, secondo molti, occupare al massimo un terzo dello spazio e il resto suddiviso fra cartoleria e giochi. Lui, il Rino, resisteva e diceva che no, che i libri sono sacri e si mischiano solo con altri libri”.
Vorremmo addentare la focaccia calda di Ugo Baretta, che capisce il linguaggio delle sirene; impedire al piccolo Francesco di oscurarsi il futuro obbedendo a sua madre. Andare alla presentazione organizzata dal libraio Rino in un giorno di neve. Con che gusto, buttiamo Cosimo Cecchi giù dall’auto! Ma davvero non possiamo concederci, sul Monte Amiata, un’oasi di leggerezza in piena guerra?
All’autore di questi racconti bastano pochissime parole per creare un mondo palpabile, fatto di personaggi vivi e veri.
Una volta lanciato l’incantesimo, illumina con storie variopinte, e infinita tenerezza, imbarazzi, dubbi, illusioni che tutti coltiviamo in segreto.
Fonte: Marco y Marcos