di Frédéric Faraone Mennella
Il 23 settembre scorso si è tenuto presso l’istituto psichiatrico Les Murets a Queue-en-Brie posto a circa 10 chilometri ad est di Parigi la prima edizione del festival dedicato all’arte denominato Trace(s)(ovvero tracc-ia(e) in italiano). Il festival si è focalizzato su come far vivere lo spirito e le idee della psichiatria moderna progressista basata sulle teorie ed il lavoro di psichiatri quali Franco Basaglia e François Tosquelles. Una delegazione del Centro Diurno di San Paolo (ASL Roma 2) ha partecipato all’evento. Il festival diretto artisticamente da Gustavo Giacosa (che collabora da tempo con la struttura) ha conseguito l’obiettivo di far dialogare le diverse espressioni artistiche degli utenti della struttura e degli artisti esterni, approfondendo diverse tematiche legate all’arte e alle problematiche psichiche con conferenze di approfondimento tenute da diverse figure, come la storica dell’arte Lucienne Peiry esperta di Art Brut che ha illustrato l’opera di Fernando Nannetti ospite dell’ospedale psichiatrico di Volterra fra gli anni Cinquanta e Sessanta, e che, probabilmente inconsapevolmente, ha realizzato sui muri dell’istituto un esempio molto convincente e appassionante di Art Brut (il cosiddetto Libro di pietra). La giornata è stata quindi alternata da momenti di approfondimento, da performance artistiche dei residenti e degli esterni, il tutto in modo molto informale, cercando di favorire l’interazione trasversale e spontanea fra i diversi partecipanti. Questa prima edizione è stata pensata anche come scambio delle esperienze fra due modi e mondi diversi (quello francese e quello italiano) di affrontare il percorso di cura e d’interazione con la società esterna. È previsto un gemellaggio fra la struttura di Queue-en-Brie e il Centro Diurno di San Paolo che proseguirà nei prossimi anni. Il prossimo 10, l’11 e il 12 novembre è già prevista infatti, presso i nostri spazi sul territorio, l’accoglienza di una delegazione della nostra controparte transalpina. Queste giornate saranno sempre dirette artisticamente da Gustavo Giacosa e nelle prossime settimane vi forniremo dati più precisi in merito al programma. Il titolo del Festival Trace(s) ha fatto da filo conduttore alla giornata, la delegazione di San Paolo ha fatto conoscere la realtà del gruppo trekking, proiettando un filmato realizzato da un collage di diversi spezzoni di escursioni fatte in Italia e nel mondo da Marco Saverio Loperfido, un collaboratore dell’ASL ed esperto di questa pratica. Una parte del gruppo ha tradotto e letto davanti ai presenti degli stralci significativi tratti dal volume Tre lune nelle scarpe sempre di Marco Saverio Loperfido nel quale sono anche raccolti scritti di diversi utenti. Il gruppo radio di San Paolo è stato particolarmente attivo intervistando diverse figure importanti presenti alla manifestazione e nei prossimi giorni pubblicherà il frutto del suo lavoro.
Alla fine della giornata ho notato come nonostante le differenze col nostro sistema socio-sanitario l’ambiente fosse abbastanza accogliente e non troppo distante da quello della nostra realtà di San Paolo. Tenendo però conto che la loro struttura è intrinsecamente più chiusa rispetto al nostro modello sono rimasto sorpreso da questo stato di tranquillità. Avendo la possibilità di interloquire con una certa facilità con le persone del luogo ho avuto modo di verificare la gentilezza, la disponibilità e l’umanità delle diverse figure professionali che si sono prodigate alla realizzazione del festival, potendo quindi seguire con interesse anche diversi momenti di approfondimento. Il connubio fra realtà artistiche interne, cioè prodotte dagli ospiti e quelle di artisti esterni, ma interessati a conoscere e costruire un ponte con il mondo ospedaliero è stato stimolante: ci sono stati scambi con gli autori che hanno risposto con semplicità a tutte le domande poste. L’atmosfera è sempre stata rilassata e sicuramente anche l’ampio parco con la presenza di alberi di varia natura e di grande bellezza ha reso il tutto molto accogliente. La scelta di leggere stralci del volume di Loperfido, che descrive le lunghe camminate in mezzo alla natura, la formazione e le relazioni che si sviluppano all’interno del gruppo di camminatori, con quello che implica nella riabilitazione e socializzazione è stata particolarmente azzeccata e la risposta che abbiamo ricevuto al termine della nostra performance lo ha dimostrato. Ciascuno di noi lascia le sue tracce (per tornare al titolo del festival), un viaggio alla scoperta della nostra persona con i suoi limiti e con i suoi punti di forza … Noi nel nostro piccolo abbiamo lasciato le nostre e viste le loro …
Ciascuno di noi, a seconda delle proprie possibilità e del proprio temperamento, dovrebbe poter lasciare delle tracce o essere aiutato a lasciarle nel corso della propria esistenza.
Il programma di Trace(s)
Una traccia…
Lasciare una traccia…
Una traccia dietro di noi.
La traccia come anticipazione di un gesto artistico aperto all’alterità.
Trace(s) = [Tracc-ia(e)] è un festival a vocazione inclusiva, nato dal desiderio di rispondere artisticamente alla sempre feconda e fruttuosa nozione di follia. Appoggiando il pensiero innovatore della psichiatria contemporanea come quello di François Tosquelles e Franco Basaglia, possiamo opporre alla nozione antropologica di follia quella più strettamente medica di malattia o disturbo mentale.L’abbandono che minaccia la psichiatria, in relazione alla crisi generale della società, impone un dialogo continuo e rinnovato con la creazione artistica. L’ospedale deve rimanere un luogo di cultura aperto sul mondo.
Questo festival mette in luce i risultati delle pratiche artistiche collettive realizzate all’interno dell’istituzione psichiatrica, quanto le produzioni provenienti dall’arte contemporanea.
L’incontro e la riflessione attorno alle immagini mentali, fonti d’ispirazione per la creazione contemporanea, permettono di gettare dei ponti tra il mondo delle istituzioni psichiatriche e la vita sociale in generale, “destigmatizzando” e intercambiando i ruoli sociali interpellandoci sulle idee preconcette.
Coerentemente con gli obiettivi che favoriscono lo scambio e la condivisione di esperienze, questo festival nasce da un gemellaggio e si svolgerà in due città europee: Paris (Queue-en-Brie) e Roma.
Con una direzione artistica comune, questi due momenti festivalieri si svolgeranno, il 23 settembre negli spazi del Centro ospedaliero LesMurets (Ospedali Paris-Est Valle della Marna) e il 10, 11 e 12 novembre al Centro di Salute Mentale San Paolo.
Per la sua prima edizione Trace(s) presenta esposizioni, spettacoli, concerti, docu-film.
Questi eventi saranno intervallati da momenti discambio e di convivialità favorenti l’incontro spontaneo e la discussione fra pubblici differenti.
Gustavo Giacosa, direttore artistico