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Lo spettacolo si è tenuto il 31 gennaio a Civitavecchia. Oltre 500 i biglietti venduti, grazie ai quali sarà ora possibile attivare, in aggiunta a quelli già operativi, altri due tirocini lavorativi della durata di due anni. Matranga: “Asl impegnata sul fronte delle cure ma anche dell’integrazione. Un valore questo che le associazioni imprenditoriali del territorio, come Unindustria, hanno compreso. Spero che altre realtà seguano questo esempio”.
Ancora una volta la macchina della solidarietà territoriale, fatta di associazioni ma anche di semplici cittadini, ha dato il suo contributo per sostenere la Asl Roma 4 nell’ampio progetto di inclusione e integrazione sociale in favore degli utenti più svantaggiati, composto da una vasta gamma di iniziative, tra cui quelle dedicate specificamente all’inclusione lavorativa come il Progetto ProfessionalMente.
“La nostra Asl – spiega in una nota la Dirigente del Dipartimento di Salute Mentale della Roma 4, la dottoressa Carola Celozzi – vanta un’esperienza trentennale nell’attività dei tirocini terapeutici lavorativi e ne conosciamo bene i benefici e il valore socio-riabilitativo. I fondi regionali, che sostengono tali progetti, non riescono ad assicurare a tutti questa importante opportunità. Proprio per questo abbiamo deciso di chiamare a raccolta il territorio con lo spettacolo ‘L’Ultimo Miglio’. Ringrazio tutti coloro che hanno partecipato rendendo possibile il potenziamento del progetto, gli artisti che si sono generosamente messi a disposizione gratuitamente, il sindaco di Civitavecchia, Ernesto Tedesco e gli assessori Deborah Zacchei e Simona Galizia, che ci hanno sostenuto e aiutato nell’organizzazione dell’evento concedendo il teatro, Gabriella Sarracco che con la Fondazione Cariciv non manca mai di mostrare sensibilità alle iniziative di solidarietà”.
Lo spettacolo si è tenuto lo scorso 31 gennaio al teatro comunale Traiano di Civitavecchia, gremito come nelle grandi occasioni, e sono stati venduti oltre 500 biglietti grazie ai quali sarà ora possibile attivare, in aggiunta a quelli già operativi, altri due tirocini lavorativi della durata di due anni.
“I tirocini professionali – ha aggiunto Celozzi – hanno una forte valenza terapeutica nel percorso di riabilitazione di persone che hanno attraversato fasi di sofferenza psichica importante e sono anche uno dei motori attraverso i quali è possibile promuovere la cultura dell’inclusione sociale. Molti pazienti, affermano gli esperti di salute mentale, hanno tanto da dare sia sul piano professionale sia sul piano relazionale”.
Nel corso della serata, proprio per testimoniare il valore del progetto, è stata raccontata in un video la storia di Angelo che oggi svolge il ruolo di impiegato comunale presso la Biblioteca del Comune di Formello. Il sindaco di Formello, Gian Filippo Santi, che sostiene e condivide il progetto Asl, ha infatti partecipato all’evento benefico proprio per sottolineare, oltre al proprio impegno, l’esperienza positiva vissuta non solo dal suo concittadino ma anche da tutta la comunità.
“Sono orgoglioso di rappresentare e diffondere lo spirito inclusivo dei cittadini di Formello – ha detto il sindaco, Gian Filippo Santi – Per il nostro Comune l’inclusione è un valore, a cui facciamo seguire gesti concreti, come nel caso di Angelo, uno dei nostri migliori dipendenti. Mi auguro che in futuro altri Comuni seguano il nostro esempio”
“L’esperienza di Angelo – ha sottolineato la dottoressa Celozzi – è la testimonianza di come sia possibile, se c’è una rete e un percorso ben definito, poter percorre quell’ultimo miglio che resta per tornare alla vita attiva o addirittura intraprenderla. Angelo ha iniziato con un tirocinio lavorativo e poi ha sostenuto con successo un concorso pubblico”.
“La Asl Roma 4 – ha infine aggiunto il Direttore Generale, la dottoressa Cristina Matranga – è molto attiva su questo versante e sono diverse le iniziative che portiamo avanti e che hanno come obiettivo finale non solo quello di favorire i processi riabilitativi e il reinserimento sociale di persone in difficoltà ma anche quello di abbattere le barriere e permettere una vera integrazione. Un valore questo che le associazioni imprenditoriali del territorio, come Unindustria, hanno compreso e fatto loro stipulando convenzioni con la Asl e aprendo le porte delle loro aziende a persone con storie problematiche alle spalle. Spero che altre realtà seguano questo esempio”.
Fonte: quotidiano sanità