A teatro tra follia e immaginazione. Va in scena “Perdere la testa”

Terza edizione per la rassegna organizzata a Montecarotto (AN): ecco tutti gli appuntamenti “Sul palco i temi sociali”.

Quale relazione c’è tra follia e immaginazione? Tema affascinante, che sarà al centro della terza edizione di “Perdere la testa” di Montecarotto, cartellone curato dal Teatro Giovani Teatro Pirata e sostenuto dal Comune. Presentata ieri dal sindaco Giuseppe Paoloni, dal direttore artistico Simone Guerro e da Gilberto Maiolatesi e Fabrizio Giuliani, rappresentanti della Rassegna ‘Malati di Niente’ e della Rete del Sollievo di Jesi, l’iniziativa parte domenica (ore 17) al Teatro Comunale con ‘L’Oreste. Quando i morti uccidono i vivi’ di Accademia Perduta Romagna Teatri. La sensibilità attoriale di Claudio Casadio, l’animazione grafica di Andrea Bruno e la regia di Giuseppe Marini concorrono a dare corpo sensibile ed empatico al testo di Francesco Niccolini, che con struggente poesia affronta il tema della malattia mentale, ma anche quello dell’abbandono e dell’amore negato. “Oreste è un uomo qualunque, non un mito – spiega Guerro – Il suo problema di salute mentale lo porta ad avere una vita difficile, tanto da finire in manicomio. La rassegna affronta temi sociali e indaga il rapporto tra l’immaginazione, che si aiuta e ci salva, e la follia, cioè qualcosa di incontrollabile”.

Il 22 febbraio va in scena ‘Topolino’ del Teatro Medico Ipnotico, con i burattini creati da Patrizio Dall’Argine e Veronica Ambrosini. E’ la storia del capocomico di una compagnia sul punto di chiudere, che decide di diventare capitalista. Per questo chiede aiuto a Topolino. Ma anziché raccontare una favola i burattini, di cui Guerro sottolinea “la capacità di sconvolgere la realtà”, portano in scena “un delirio realistico e grottesco”, che arriva ad affrontare il tema drammatico dei profughi che vengono dal mare. Il 29 marzo toccherà a “Il papà di Dio” del Teatro Rebis, tratto dall’omonimo romanzo a fumetti di Maicol&Mirco. Interpretato da Meri Bracalente, Andrea Filipponi, Sergio Licatalosi e Fernando Micucci, con la regia di Andrea Fazzini, lo spettacolo, attraverso il dialogo tra Dio e suo padre, porta sul palco temi come “il senso dell’esistenza, la solitudine, la morte e il rapporto con il divino”.

La rassegna si chiude il 24 maggio con ‘Heros’ del Gruppo Teatrale Sollievo, spettacolo finale del laboratorio di teatro integrazione della Rete del Sollievo di Jesi, in collaborazione con ‘Malati di Niente’, Dipartimento di Salute Mentale AST 2 Ancona, Cooss Marche. Prodotto da Teatro Giovani Teatro Pirata e diretto da Simone Guerro e Arianna Baldini, il lavoro tratta con leggerezza e ironia il tema di un presente sempre più bisognoso di supereroi. Cos’è che non riusciamo ad affrontare noi, ‘straordinari esseri ordinari’? E quando finiscono i super poteri? Per cercare le risposte la compagnia attinge alla ‘grande macchina dei sogni’, il cinema.

Fonte: Il Resto del Carlino

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