Primavera e salute mentale: il dibattito che manca, la rassegna che serve

La Primavera Letteraria per la Salute Mentale, organizzata dall’ASARP, è una rassegna di incontri culturali per sensibilizzare sul tema della salute mentale e dei diritti delle persone psichiatrizzate.

“Sono nata il 21 a Primavera ma non sapevo che nascere folle, aprire le zolle, potesse scatenar tempesta”. Diciotto parole cucite in quattro versi con cui la poeta e scrittrice Alda Merini evidenzia come il semplice atto di esistere, per una persona psichiatrizzata, possa trasformarsi in una lotta continua contro pregiudizi e sofferenze, dove “aprire le zolle” per permettere a nuovi semi di germogliare scatena in realtà dolore, incomprensione e tempesta. Il tutto contestualizzato in un sistema che troppo spesso risponde con disattenzione, tagli ai servizi e una logica manicomiale che ancora riappare nelle pratiche coercitive. Ed è anche per contrastare silenzi e mancanze, che nell’Isola nasce la Primavera Letteraria per la Salute Mentale.

La rassegna, promossa dall’Associazione Sarda per l’Attuazione della Riforma Psichiatrica, mira a riportare al centro del dibattito pubblico il tema della salute mentale e dei diritti di persone e famiglie coinvolte. L’evento di apertura il 28 marzo ha segnato un inizio significativo. Al centro, la presentazione del libro “Come Cristo in croce” di Antonio Esposito. L’opera ha offerto una denuncia lucida e documentata sulle pratiche coercitive ancora diffuse in alcuni luoghi della psichiatria, raccontando storie di privazione di libertà e dignità umana. Tra queste, vi è quella del signor Bruno, da oltre dieci anni è tenuto in una costante condizione di contenzione presso un Centro Riabilitativo AIAS della Sardegna, con un casco di cuoio in testa e le mani legate.

Una rassegna dall’obiettivo importante che è solo all’inizio, e continuerà fino a giugno con una serie di appuntamenti che toccheranno diverse località, tra Cagliari, Monserrato e Siliqua. Cinque libri e cinque prospettive differenti su un tema cruciale, per comprendere la salute mentale nella sua complessità: dai diritti ai modelli di cura, dalla fenomenologia alla storia delle riforme psichiatriche in Italia.

Salute mentale, una responsabilità collettiva

Il cuore della rassegna sta nel messaggio che vuole veicolare: la salute mentale è una responsabilità collettiva e la sua marginalizzazione dalle agende politiche è un problema che riguarda l’intera società. «Abbiamo sempre organizzato eventi culturali per sensibilizzare sulle questioni della salute mentale, ma questa volta abbiamo scelto dei libri che consideriamo fondamentali per comprendere il tema e per riflettere su ciò che ognuno di noi può fare per un cambiamento reale», spiega Gisella Trincas, presidente dell’ASARP.

«Vogliamo che questa Primavera Letteraria sia un rilancio dell’interesse pubblico – prosegue – perché al momento la salute mentale non è presente né nell’agenda politica regionale né in quella nazionale. È un’assenza grave che sta creando enormi problemi non solo a chi vive situazioni di sofferenza, ma anche alle loro famiglie e all’intera società». E le conseguenze sono tangibili. «Non si garantisce la prevenzione nell’ambito della salute mentale, non si interviene su quei fattori sociali e culturali che determinano la sofferenza e il peggioramento delle condizioni di vita delle persone, fino ad arrivare a conseguenze come l’abbandono dell’orizzonte culturale di cui i servizi di comunità dovrebbero essere portatori».

Per Trincas il danno è «all’intera comunità. I servizi territoriali, che dovrebbero essere il fulcro di cura, oggi sono spesso ridotti ad ambulatori che distribuiscono farmaci. Ma il loro compito non è solo questo. Devono essere una presenza forte, riconoscibile e accessibile alla comunità locale, occupandosi di prevenzione, cura e riabilitazione; di esserci. Non è tanto una questione di strutture mancanti, ma di una visione che oggi è assente: senza un intervento concreto si rischia di abbandonare le persone alla cronicizzazione, favorendo pratiche coercitive e lesive dei diritti umani».

Per affrontare questa emergenza, l’ASARP avanza una richiesta chiara: «Chiediamo la costituzione di un tavolo regionale sulla salute mentale, una commissione in cui organizzazioni, associazioni, dipartimenti, università e sindacati lavorino insieme per creare un nuovo Piano regionale per la salute mentale. Questo strumento deve definire gli interventi necessari e individuare i reali bisogni del territorio, per garantire non solo strutture adeguate, ma anche un lavoro di accompagnamento e presenza per le persone, affinché possano avere un percorso di esistenza dignitoso, di ripresa o di guarigione. Serve un’assunzione di responsabilità collettiva, perché il tema della salute mentale riguarda tutti e tutte».

Gli appuntamenti letterari in programma

«Sarebbe importante che le persone, la collettività partecipasse a questi eventi perché sono una occasione di formazione, comprensione, conoscenza e ascolto», precisa Gisella Trincas. Il prossimo incontro, previsto per il 18 aprile, vedrà protagonista “Sono schizofrenica e amo la mia follia” di Elena Cerkvenic. Un’opera memoir che racconta con intensità e ironia l’esperienza di una donna con la schizofrenia, ponendo al centro il valore della soggettività e dell’autodeterminazione.

Il 16 maggio sarà il turno di “Della cura – studi fenomenologici e salute mentale” di Loredana Adamo, un saggio che ispirandosi alla rivoluzione culturale e filosofica promossa da Franco Basaglia, propone un approccio umano e gentile alla psichiatria. A giugno invece, altri due appuntamenti chiuderanno la rassegna. Il 13 si parlerà di “Franco Basaglia passato e presente di una rivoluzione” di Ludovica Jona ed Elisa Storace, un libro che ripercorre l’eredità della legge 180 – detta anche Legge Basaglia, ha chiuso i manicomi e ha riformato la psichiatria – e del movimento basagliano, attraverso anche un’inchiesta sul campo in cui le autrici intrecciano passato e presente per analizzare l’impatto della 180 e il futuro della salute mentale nel paese.

Infine, il 30 giugno la rassegna chiuderà il suo appuntamento stagionale con “Pratiche basate sull’evidenza e pratiche promettenti nella psichiatria di comunità” di Paola Carozza. Un testo che affronta il delicato equilibrio tra ricerca, sperimentazione e realtà quotidiana nei servizi di salute mentale, cercando di rispondere alla domanda: quali modelli di cura funzionano davvero?

Un impegno lungo quasi quarant’anni

Dietro l’organizzazione di questa rassegna c’è il lavoro dell’ASARP, attiva in Sardegna dal 1986 con lo scopo di promuovere la piena attuazione della Legge di Riforma Psichiatrica 180 e di Riforma Sanitaria 833 con la chiusura degli Ospedali Psichiatrici e la creazione dei servizi territoriali previsti. Fin dalla sua nascita, l’associazione ha contribuito a creare un movimento di sensibilizzazione e cambiamento, promuovendo una psichiatria di comunità e opponendosi a ogni forma di coercizione e segregazione.

L’ingresso agli incontri è libero e rappresenta un’occasione unica per approfondire tematiche fondamentali e dare voce a chi, troppo spesso, si ritrova ai margini di una società abilista. La Primavera Letteraria per la Salute Mentale non è quindi solo un ciclo di presentazioni, ma un’opportunità di confronto, consapevolezza e crescita collettiva, un invito a riflettere su come costruire, insieme, una società sempre più partecipata, e partecipabile.

Fonte: Italia che cambia

You May Also Like

Leave a Reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *