In occasione della Giornata mondiale della salute mentale, che si celebra ogni anno il 10 di ottobre, è stato ospitato volentieri un approfondimento tematico sulle esperienze di teatro in Italia nell’ambito della salute mentale, frutto della collaborazione tra il Coordinamento regionale “teatro e salute mentale”, Volabo e VDossier – Voci Sguardi Idee dai volontariati, media partner del convegno TO BE – Il teatro offre bellezza ed emancipazione, che si è tenuto l’11 dicembre 2023 a Bologna. Il contributo è ripreso da Dors, che ringraziamo per la gentile concessione.
Introduzione
L’indagine nazionale sulle esperienze di teatro e salute mentale è un percorso di ricerca-azione triennale avviato nel 2021 e condotto da A.S.Vo. ODV, ente gestore di VOLABO – Centro Servizi per il Volontariato della città metropolitana di Bologna, in collaborazione con l’Istituzione Gian Franco Minguzzi della Città metropolitana di Bologna, su mandato dei firmatari del protocollo d’intesa sull’attività di teatro e salute mentale sottoscritto nel 2020 da Regione Emilia-Romagna (Assessorato Politiche per la salute e Assessorato alla Cultura e paesaggio), Istituzione Gian Franco Minguzzi della Città metropolitana di Bologna e Associazione Arte e salute APS.
Il lavoro di ricerca, cofinanziato nell’ambito triennale del Protocollo, ha preso avvio a seguito dell’evento “Il teatro diffuso. Esperienze di teatro nella salute mentale in Italia” del gennaio 2020, di cui sono disponibili gli Atti[1]. In quell’occasione, il gruppo di lavoro si era posto alcuni obiettivi prioritari, tra i quali: aprire un confronto a livello nazionale sui molteplici aspetti che caratterizzavano il panorama e lo stato dell’arte delle realtà teatrali che operavano in collaborazione con i Dipartimenti di salute mentale attraverso metodiche partecipative; iniziare a lavorare per individuare e costruire concretamente un network tra le diverse realtà del sistema. Nel corso delle due giornate dedicate ai lavori del convegno erano emersi pensieri, pratiche, parole-chiave condivise, nonché interrogativi su come dare visibilità e riconoscimento alle esperienze maturate negli anni. Diversi erano gli attori che si auspicava di coinvolgere: istituzioni sanitarie, istituzioni culturali, agenzie educative e di formazione, amministrazioni pubbliche, realtà del terzo settore. Da tale confronto, sebbene caratterizzato da un panorama composito di realtà teatrali operanti in collaborazione con i dipartimenti di salute mentale, era emerso un quadro dai contorni definiti, forse perché i presenti erano sensibili e prossimi all’esperienza del gruppo regionale promotore dell’evento, per cui non era stato complesso trovare ricchezza e sintonia di risposta. In quel momento, però, non si sapeva se si potesse dare per scontata la stessa consonanza in coloro che non avevano partecipato all’evento, pur avendo agito esperienze analoghe a quelle della Regione Emilia-Romagna (caratterizzate da un forte e ricercato ancoraggio ai servizi di salute mentale).
È da questo significativo interrogativo che nel 2021 è nato il percorso di ricerca-azione a carattere nazionale, realizzato in 3 fasi (di seguito descritte), che via via si sono evolute e arricchite – in termini di definizione degli obiettivi e del piano di lavoro – grazie all’incontro con i diversi portatori di interesse.
Lo sviluppo della ricerca-azione
Durante la fase 1 gli obiettivi erano sostanzialmente due:
- Realizzare una mappatura nazionale delle esperienze di teatro e salute mentale (inteso in un’accezione più ampia di teatro finalizzato alla promozione del benessere) che coinvolgono persone con disagio psichico, portate avanti dai Dipartimenti di salute mentale (d’ora in poi DSM) e dagli enti del terzo settore e del Volontariato
- sondare l’interesse e le conoscenze a livello nazionale sulle pratiche di teatro per la salute mentale, attraverso i rimandi delle organizzazioni del Terzo settore, le informazioni provenienti dai Centri di Servizio per il Volontariato e le esperienze dei servizi di salute mentale.
Sono state censiti – attraverso una scheda creata ad hoc – molteplici interventi di comunità, diffusi su tutto il territorio italiano, diseguali tra loro sotto diversi aspetti (anche rispetto alla visibilità), che rappresentano esperienze portatrici di saperi e competenze spesso non collegate/condivise tra le varie realtà attuatrici.
La rilevazione si è svolta da luglio 2021 a settembre/ottobre 2021, e ha coinvolto 35 Centri di Servizio per il Volontariato, 173 organizzazioni del terzo settore e 31 Aziende sanitarie/Dipartimenti di Salute Mentale, confermando l’esistenza di una pratica già molto diffusa e una visione partecipata degli interventi di comunità per la salute.
I risultati della prima fase della ricerca sono stati divulgati sul portale di VOLABO e su Teatralmente.it attraverso un Report, pubblicato nel 2022, dal titolo “Ricognizione delle realtà del terzo settore che promuovono attività teatrali nell’ambito della salute mentale”.
Le conclusioni della prima fase della ricerca hanno confermato l’esistenza di un consistente numero di esperienze presenti sul territorio nazionale; tuttavia, nonostante la crescente diffusione e l’aumentata visibilità di queste pratiche, era viva la consapevolezza – da parte del gruppo di ricerca – che non esisteva ancora un sapere diffuso e condiviso su di esse. Tale conoscenza, invece, sarebbe stata utile per fare il punto sulle diverse funzioni assunte dell’associazionismo alla luce della cosiddetta “Riforma del Terzo settore” del 2017 (tra cui, ad esempio, la coprogettazione tra pubblico e privato, art. 55 D.Lgs 117/2017).
Queste considerazioni hanno portato all’avvio della seconda fase dell’indagine, nell’anno 2022, con l’intento di completare la mappatura delle esperienze di teatro e salute mentale e di approfondirne le caratteristiche.
Sono stati perciò inviati ai Dipartimenti e ai Centri di Salute Mentale nuovi inviti a compilare il questionario on line, che si sono aggiunti a quelli raccolti durante la I fase (arrivando a un totale di 58 questionari), e sono state individuate nuove realtà associative locali impegnate in tale ambito.
La mappatura ha riguardato tutte le regioni italiane, escluse Abruzzo, Calabria e Valle D’Aosta, e le 2 province autonome.
Per approfondire le caratteristiche delle esperienze di teatro e salute mentale, tra giugno e luglio 2022 sono stati effettuati 4 focus group tematici on line, rivolti a soggetti provenienti da diverse realtà (DSM, Centri di Servizio per il Volontariato, associazioni, compagnie teatrali ecc.), scelti in base a criteri specifici ricavati dai questionari (in particolare la partnership/collaborazione intersettoriale e il coinvolgimento della comunità e del territorio).
Gli interessanti risultati di questa seconda fase sono molto variegati, analizzati e descritti dettagliatamente nel Report Fase 2, dal titolo “A un passo dalla scena”
Riportiamo qui di seguito solo alcuni punti in qualità di stimoli di riflessione.
- Dalle risposte date dai referenti dei DSM, emerge la convinzione che il teatro nel campo della salute mentale sia utile soprattutto per migliorare le condizioni psichiche, come la diminuzione dell’espressività clinica del sintomo, l’aumento della capacità espressiva/relazionale ecc.; per promuovere l’acquisizione di abilità specifiche; per offrire visibilità positiva agli utenti, ai familiari, ai cittadini, oltre il pregiudizio, nonché per favorire processi di cambiamento sia in chi lo pratica sia negli spettatori; per migliorare la qualità della vita del paziente e il rapporto con la sua famiglia. Inoltre il teatro è ritenuto utile per potenziare, sviluppare e rinforzare connessioni con il territorio, favorire negli utenti l’esercizio di una cittadinanza attiva e creare cultura (cfr. tab. 9, pag. 12 del Report Fase 2).
- Da uno degli ambiti discussi, il contributo del teatro realizzato dai DSM alla cultura teatrale, sono emersi i riferimenti a: la “forza riabilitativa e abilitativa del teatro”, in quanto strumento che “… consente di rappresentare la complessità del proprio mondo interno, liberare la creatività, sperimentare nuove forme esperienziali legate al tipo di espressività dei pazienti e al loro linguaggio, acquisire nuove consapevolezze, elaborare la sofferenza emotiva, psichica e sociale” (pag. 16 del Report Fase 2); all’azione di lotta allo stigma legato al disagio mentale; al ruolo del Dipartimento di salute mentale di costruttore di processi partecipativi all’interno della comunità e promotore di benessere; alla possibilità di arricchimento e innovazione della cultura teatrale, grazie alla sperimentazione di nuove strategie e nuove forme di fruizione.
- Dai risultati dei focus groups è emersa la presenza di modelli organizzativi e di intervento molto diversi fra loro, legati allo specifico contesto: i modelli organizzativi, in particolare, influenzano la progettazione e le modalità di realizzazione degli interventi di teatro e salute mentale, nonché la possibilità di prosecuzione nel tempo. I soggetti promotori e partecipanti sono in generale le aziende sanitarie, le associazioni, i servizi sociali e culturali, le scuole, con differenze territoriali rispetto agli assetti organizzativi (si veda, ad es., le diverse modalità con cui vengono coinvolti i professionisti/operatori della cultura e della salute nei compiti di “cura” della persona sofferente di disagio psichico).
In sintesi, “nel complesso, l’insieme delle esperienze rende evidente che “fare” è possibile, che l’alleanza tra arte e cultura mette in circolo energie, attiva risorse e competenze in grado di trasformare persone e contesti, che la messa a sistema dei diversi percorsi consente di acquisire forza “politica” e potenzialità di azione per produrre benessere individuale e sociale” (pag. 38 del Report Fase 2)
Il Report della Fase 3, dal titolo “Ricerchiamoci: il domani è già cominciato” e pubblicato a gennaio 2024, parte dall’excursus dei risultati delle prime due fasi di ricerca per sintetizzare – sotto forma di schede tematiche inerenti agli interventi di teatro e salute mentale articolate per specifici obiettivi – il risultato di ulteriori approfondimenti qualitativi realizzati nel 2023, e suggerire prospettive di lavoro future correlate al “Manifesto dei Teatri per e nella Salute Mentale” lanciato nel corso del Convegno nazionale “TO BE – Il Teatro Offre Bellezza ed Empowerment” (Arena del Sole, Bologna, 11 dicembre 2023). Attraverso webinar e focus group, infatti, sono state coinvolte numerose realtà nazionali e regionali con l’obiettivo di costruire una “trama comune” delle esperienze di teatro e salute mentale a partire da saperi specifici e da pratiche in essere: una sorta di “catalogo” (i cui elementi costitutivi sono stati validati, nella loro salienza, da 34 soggetti portatori di esperienza coinvolti nelle diverse fasi della ricerca) capace di sintetizzare le diverse esperienze in modo che diventassero patrimonio di un sapere collettivo da mettere a disposizione di tecnici, amministratori, volontari e cittadini. In altre parole, delle “istruzioni per l’uso” che nascono dalle informazioni raccolte, ma superano l’esperienza del singolo caso per diventare racconto collettivo.
Il “catalogo” è composto da 4 sezioni, corrispondenti a 4 tipologie di pratiche di teatro e salute mentale maggiormente diffuse a livello nazionale (pur nella consapevolezza che le azioni pratiche non si esauriscono in categorie rigidamente definite, ma contengono elementi di intersezione che spesso sono la cifra espressiva e qualitativa della loro vitalità):
- teatro professionalizzante, la cui finalità è costruire percorsi per l’inserimento lavorativo e formare figure professionali per la produzione di spettacoli da far circuitare nei teatri
- teatro come volano per la lotta allo stigma, che intende contrastare lo stigma e i pregiudizi sociali che gravano sulle persone che soffrono di disagio psichico
- teatro come volano di convivenza e promozione di salute e benessere di comunità, il cui obiettivo è costruire benessere, a partire dalla valorizzazione delle condizioni di salute dei singoli e dalla promozione della salute mentale di comunità
- teatro come strumento per “uscire” dal Dipartimento di salute mentale attraverso azioni interistituzionali, a livello locale e/o regionale, che persegue l’obiettivo primario di favorire il collegamento tra “dentro” e “fuori” il Dipartimento, affinché gli spazi di cura mantengano un’apertura verso il territorio e non si esauriscano in una funzione esclusivamente sanitaria/ ambulatoriale
Le diverse esperienze analizzate hanno un elemento in comune: si sviluppano e si consolidano nelle comunità di appartenenza a stretto contatto con gli attori sociali che le popolano. Solo con l’impegno e la cooperazione di tutti gli attori – istituzionali e della comunità – è infatti possibile ideare percorsi ricchi di immaginazione per migliorare la qualità di vita delle persone più fragili e delle loro famiglie.
Per approfondimenti:
- SITO UFFICIALE DEL WMHD – World Mental Health Day: https://wmhdofficial.com/
- LA RICERCA-AZIONE NAZIONALE: https://www.volabo.it/ricerchiamoci-il-domani-e-gia-cominciato/
- MANIFESTO TO BE – Theater Offers Beauty and Empowerment – I valori della rete nazionale “Teatro e salute mentale”, a cui è possibile aderire: https://www.teatralmente.it/news/firma-il-manifesto-to-be/
- ATTI DEL CONVEGNO “Il teatro diffuso. Esperienze di teatro nella salute mentale in Italia” (Regione Emilia-Romagna, Bologna, 22 gennaio 2020)
- ATTI DEL CONVEGNO NAZIONALE “TO BE – Il Teatro Offre Bellezza ed Empowerment” (Arena del Sole, Bologna, 11 dicembre 2023), in corso di stampa;
- Approfondimento giornalistico Realizzato da VDossier (piattaforma digitale e magazine cartaceo) in collaborazione con Volabo nell’ambito del progetto: https://www.vdossier.it/teatralmente-teatri-della-salute/.
Rita Longo, Dors,
Cinzia Migani ed Elisabetta Mandrioli, Volabo –
Centro Servizi per il Volontariato della città metropolitana di Bologna.
Fonte: UNA CERTA IDEA DI