La gabbia dei matti cattivi

Storie di vita e di persone in vent’anni di volontariato all’Ospedale Psichiatrico Giudiziario di Montelupo Fiorentino.

Autore Riccardo Gatteschi, Nardini Editore.

E’ vero, il carcere, l’OPG sono posti in cui non è possibile chiudere gli occhi, e Riccardo Gatteschi, senza fronzoli o falsi pietismi, ci insegna, con il suo quotidiano esempio di volontario, che non solo non si possono chiudere gli occhi, ma che dobbiamo aprire anche i nostri cuori e la nostra mente, perché un’altra possibilità sia comunque sempre da cercare anche per i “matti cattivi”.

“Si tratta pur sempre di gente che ha commesso reati gravi”, mi si obietta. “Tra quelli che consideri tuoi amici ci sono pluriomicidi, persone crudeli, esseri che hanno causato dolori, anche inconsolabili, ad altre persone, uomini che, con la loro violenza, hanno sconquassato irrimediabilmente altri destini, altre esistenze”.

Cosa posso rispondere a chi mi rivolge queste parole? Lo so benissimo, è vero che qui dentro son passati o stazionano tuttora stupratori, pedofili, gente che ha ammazzato il padre o la madre, mafiosi pentiti o finti pazzi, camorristi con alle spalle una lista di reati che sembra un elenco telefonico. Tutti uomini che, se li incontrassi per strada, con ogni probabilità cercherei di evitare con accortezza, non vorrei aver nulla a che fare con loro.

Ma qui dentro è diverso; qui dentro sono tutti uguali, dall’innocente (ce ne sono, ce ne sono…) al peggior omicida. Sono tutti deboli, impotenti, sono tutti soli; tutti sono alla ricerca di un appiglio, di un sostegno, di un lumicino anche fioco e lontano che pur riesca a mantenere acceso quel filo di speranza indispensabile per portare avanti un’esistenza che non somigli troppo a quella di una bestia.

E allora, quando fermo la mia attenzione su qualcuno per cercare di tratteggiarlo in poche righe, almeno nei suoi contorni generali e superficiali, mi piace considerarlo mio amico; nel senso di una persona alla quale mi sento vicino, se nono affettivamente, almeno con lo spirito.

Fonte: Nardini Editore

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