Per Marta Marri. Storia e destino dell’esperienza di salute mentale grossetana. Dalla deistituzionalizzazione alla centralità del servizio pubblico di salute mentale

a cura di F. Boldrini, G. Corlito, E. Facchi. Pacini Editore.

Marta Marri ha dedicato tutta la vita al riscatto degli ultimi tra gli ultimi, le persone sofferenti per la loro diversità psichica. Per questo quando abbiamo pensato di rendere onore affettuosamente e professionalmente alla sua memoria, come gruppo di collaboratori, di operatori della salute mentale, di amministratori della cosa pubblica e di cittadini che ne hanno assunto l’eredità culturale ed umana, abbiamo concepito il compito come una testimonianza al futuro. Non ci è stato sufficiente ricordare il passato, la sua storia personale e insieme la nostra collettiva, la storia dell’esperienza grossetana della salute mentale di comunità, che ella ha iniziato negli anni Sessanta del secolo scorso. Ci è sembrato necessario ricostruirla nei suoi capisaldi, come superamento delle istituzioni manicomiali e restituzione alla comunità sociale dei cittadini affidati alle nostre cure, attraverso il supporto di un servizio territoriale efficiente ed efficace a misura d’uomo, attraverso la dignità del lavoro e attraverso la possibilità di abitare le nostre comunità. La sua eredità vive nel presente, nella condivisione dei principi che ci ha trasmesso e nelle prassi operative che ne conseguono, mantenendo vivo il servizio, che ci ha consegnato, e rinnovandolo all’altezza delle sfide sempre più complesse che ci troviamo ad affrontare, legate alle trasformazioni politiche, economiche, sociali, legislative, antropologiche e culturali. Anche l’attuale contesto pandemico sta influendo sull’organizzazione e sull’operatività dei servizi pubblici di salute mentale e ci impone di invocare azioni sistematiche e condivise per riprogettare e riorientare i sistemi di salute attraverso un progetto di rafforzamento articolato e community based, centrato sulla medicina territoriale, in grado di intercettare i bisogni e capace di coinvolgere tutti gli attori comunitari (enti locali, gestori di servizi, consulte, terzo settore, associazioni di utenti e familiari, centri di ricerca, ecc.). In questa fase storica tutti noi operatori della salute mentale siamo chiamati a contribuire a rendere la vita quotidiana meno incerta e precaria e a lavorare continuativamente per il benessere delle nostre comunità. Da tutto questo nasce il volume che avete nelle mani.

Fonte: Libreria Universitaria

You May Also Like

Leave a Reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *