di Aessandra Antonelli e Simona Balistreri, Editore Aracne (Genzano di Roma)
Il disagio psichico può derivare da un’alterata percezione del tempo. Molti vivono nella malinconia del passato, altri nella preoccupazione del futuro. Pochi riescono a vivere pienamente il presente. Attraverso le neuroscienze, verranno descritte le principali aree cerebrali coinvolte nella percezione del tempo. Poi, faremo un viaggio nei risvolti oscuri della “malattia mentale”, in cui la sofferenza psichica è spesso considerata una parte malata del cervello da spegnere o mutilare come avviene nei trattamenti psichiatrici più invasivi. La psicoterapia e la meditazione migliorano efficacemente il benessere psicofisico, ma non sono accessibili a tutti. Ormai, un cambiamento è necessario.
Fonte: Libreria Universitaria