In tema di salute mentale, sono molteplici le progettualità messe in atto dall’Ulss 2 per il benessere della comunità.
Nel contesto attuale, caratterizzato da un aumento significativo delle richieste di supporto psichiatrico e da un’età sempre più giovane delle persone affette da disturbi mentali, l’Ulss 2 Marca trevigiana si pone come protagonista nell’affrontare queste sfide cruciali per la salute mentale della comunità. Durante una recente conferenza stampa tenutasi a Villa Carisi, è emerso chiaramente il impegno dell’azienda sanitaria nel fornire risposte adeguate alle crescenti esigenze del territorio.
Secondo quanto dichiarato dal direttore generale dell’Ulss 2, Francesco Benazzi, le richieste di supporto psichiatrico sono aumentate del 15-20% rispetto al periodo pre-pandemico, con un’età di insorgenza dei disturbi mentali che si è abbassata fino ai 16 anni. Questo scenario ha richiesto un’azione rapida ed efficace da parte dell’Ulss 2, che ha risposto implementando molteplici progetti mirati, con particolare attenzione all’inclusione e alla collaborazione multidisciplinare.
Le iniziative
Tra le iniziative più significative vi è il “Progetto di Vita”, un’iniziativa finalizzata a individuare i bisogni specifici di ciascun utente e a creare un percorso terapeutico personalizzato. Questo progetto si basa sull’interazione multiprofessionale, coinvolgendo figure chiave come medici, psicologi, educatori, assistenti sociali e operatori sanitari, al fine di garantire un sostegno completo e integrato lungo tutto il percorso di riabilitazione e inclusione sociale.
La collaborazione con le altre aree socio-sanitarie, come la Neuropsichiatria infantile, l’Infanzia, Adolescenza, Famiglia e Consultori, e il Dipartimento per le Dipendenze e la Disabilità, è stata intensificata per intercettare precocemente l’esordio dei disturbi mentali e fornire cure appropriate fin dall’inizio. Inoltre, sono in corso formazioni specifiche e progetti innovativi basati sul modello della psichiatria di comunità.
Il direttore dei Servizi Socio-sanitari, Roberto Rigoli, ha sottolineato l’importanza della multidisciplinarietà nell’affrontare le esigenze del territorio, evidenziando il ruolo cruciale dei medici, degli operatori sanitari e dei volontari. L’Ulss 2 ha anche introdotto il Cohousing nei Piani di Zona, un’iniziativa volta a favorire l’inserimento sociale dei pazienti.
Per far fronte alle crescenti richieste, l’Ulss 2 punta a potenziare il numero di psicologi ed educatori, in linea con le indicazioni regionali. Il supporto delle associazioni di familiari, come l’Aitsam di Castelfranco Veneto, è considerato fondamentale per garantire un sostegno completo ai pazienti e alle loro famiglie.
Fonte: Il Nuovo Terraglio