«Basaglia parla al presente, ha ancora molto da dire: quando abbiamo iniziato a pensare a questa ricorrenza eravamo preoccupati che eventuali celebrazioni potessero fissare il suo pensiero e la sua opera e diventare un modo per dire che abbiamo concluso, mentre abbiamo ancora tanto da fare. Basaglia ci ha regalato uno sguardo diverso sul mondo: per questo c’è da tornare a lui, rileggere i suoi libri a partire dalle contraddizioni dell’oggi. È una sfida che abbiamo voluto cogliere e che ci rende oggi orgogliosi, perché la Città (Trieste, ndr) ancora una volta ha risposto: senza la Città non ce l’avremmo fatta, allora come ora. Chiediamo di continuare a lavorare, perché le persone ai margini sono sempre di più.» Così la psichiatra Giovanna Del Giudice, attualmente presidente di Copersamm-Conferenza per la Salute Mentale nel Mondo Franco Basaglia, l’associazione che coordina le iniziative promosse in occasione del centenario, durante la conferenza stampa che si è tenuta stamattina a Trieste al Circolo della Stampa.
Un incontro che si è aperto con il saluto di Carlo Muscatello, presidente del sindacato dei giornalisti del Friuli Venezia Giulia, che ha ricordato l’assegnazione nel 2016 a Basaglia e alla psichiatria triestina del San Giusto d’Oro (un riconoscimento dei cronisti triestini, ndr) anche per saldare un debito dovuto al mancato sostegno durante gli anni della rivoluzione. La stampa, infatti, come confermato da Michele Zanetti, presidente della Provincia dal 1970 al 1977, colui che chiamò Basaglia a Trieste e sostenne il suo progetto di riforma, non era stata — per usare un eufemismo — particolarmente benevola: «Basaglia» ha detto Zanetti «è stato con sua moglie Franca Ongaro una figura chiave del Novecento: ha tracciato una strada e l’ha portata a termine; il successo della sua iniziativa è testimoniato dalla legge che porta il suo nome e dall’attuazione pratica, tradotta in azioni e servizi, di quanto previsto. Anche se la politica in questo momento sembra fare retromarcia, l’esperienza è ancora attualissima e comunico sin d’ora che non parteciperò alla celebrazione della scomparsa di Basaglia.»
Attualità rimarcata anche dallo psichiatra Mario Novello, vicepresidente di Copersamm, che ha invitato a studiare il pensiero di Basaglia per tentare di affrontare la crisi di oggi, che non è solo crisi della psichiatria. È proprio per questo — ha dichiarato Alberta Basaglia — che abbiamo fortemente stimolato la riedizione di tutti i libri. Oggi e l’11 marzo è giusto essere qui, perché è qui (a Gorizia) che tutto è nato ed è qui (a Trieste) che tutto è cresciuto, ha preso forma e si è consolidato. Due le iniziative nazionali ufficiali: l’emissione di un francobollo da parte di Poste Italiane e un incontro di approfondimento a Roma promosso dalla vice presidenza della Camera dei Deputati, a ulteriore testimonianza che quella di Basaglia è una storia collettiva. Una storia che è andata ben oltre i confini della psichiatria e che ha avuto il grandissimo merito di attuare un riconoscimento delle capacità delle persone al di là delle loro fatiche, ha detto Giancarlo Carena, presidente della Cooperativa sociale Agricola Monte San Pantaleone, una realtà che come tante altre in tutt’Italia da decenni fanno impresa, tutti i giorni, per tenere insieme lavoro, dignità, relazioni tra le persone.
In chiusura di conferenza stampa sono state presentate le iniziative aggiornate al 29 febbraio con particolare riferimento alla giornata dell’11 marzo, compleanno di Franco Basaglia, quando al teatro Miela a partire dalle ore 16 sarà presentata la riedizione degli “Scritti 1953-1980” di Franco Basaglia a cura del Saggiatore. Interverranno, oltre a Giovanna Del Giudice, Alberta Basaglia e Michele Zanetti, anche Pier Aldo Rovatti e Mario Colucci, autori delle nuove prefazioni; seguirà un incontro seminariale coordinato da Mario Novello su “Franco Basaglia oggi: un pensiero necessario” con Anne Lovell, Benedetto Saraceno, Silva Bon, Daniele Piccione e Ota De Leonardis. L’appuntamento è promosso da Conf.Basaglia, Archivio Basaglia e Il Saggiatore in collaborazione con il Teatro Miela e con il patrocinio del Comune di Trieste.
Fonte: Trieste All News