Due le azioni previste per un totale di 116 posti (65 per quella “Compagno adulto” e 50 per i “Laboratori occupazionali e coaching”.
Un progetto da circa 500mila euro che va oltre l’aspetto sanitario concentrandosi su quello sociale e possibile grazie alla collaborazione tra istituzioni, Asl e enti del terzo settore: le domande scadono il 20 marzo.
Un progetto riservato alle persone con disturbo dello spettro autistico: è il primo in provincia di Pescara e a promuoverlo sono istituzioni ed enti del terzo settore che hanno deciso di investire circa 500mila euro su attività che superano il concetto di mero approccio sanitario, andando ad affrontare quello sociale.
Si chiama “Pescara social Aut” e prevede due azioni in favore dei beneficiari con il bando già pubblicati sul sito del Comune (per consultarlo è sufficiente cliccare su questo link): “Compagno adulto” e i “Laboratori occupazioni e coaching”. I dettagli sono stati illustrati dal sindaco Carlo Masci e l’assessore comunale alla Diabilità Nicoletta Di Nisio. Il fondo è quello per l’inclusione delle persone con disabilità con il progetto nato da un avviso della regione che ha messo a disposizione le risorse cui il Comuni e tutti gli Ambiti distrettuali sociali (Ads) della provincia hanno risposto in partenariato con la Asl, con l’associazione Autismo Abruzzo, con la fondazione Oltre le Parole onlus, con la fondazione Papa Paolo VI, con la fondazione Anffas Pescara La Gabbianella, con l’associazione Diversuguali odv e con l’associazione La Città dei Ragazzi. Alla presentazione del progetto erano presenti anche il diretore sanitario della Asl Rossano Di Luzio e la responsabile dell’Unità operativa complessa Centro di salute mentale Area sud Gina Vespucci, oltre ai rappresentanti degli Ads e di alcuni enti del terzo settore coinvolti.
A entrare nel dettaglio delle due azioni previste sono il dirigente comunale Marco Molisani e la responsabile del servizio Programmazione Roberta Pellegrino. La prima, “Compagno adulto”, prevede percorsi di assistenza alla socializzazione il che vuol dire che a fianco ai ragazzi (età massima 21 anni) ci sarà una figura professionale, denominata appunto “compagno adulto”, che accompagnerà i beneficiari nelle attività di vita quotidiana, dal gioco allo sport, supportandoli per 4 ore a settimana, per 12 mesi. I “Laboratori occupazionali e coaching” prevedono invece percorsi sperimentali per la formazione e l’inclusione lavorativa attraverso sei laboratori al mese, per 12 mesi. Gli operatori affiancheranno i beneficiari (la fascia di età è 18-45 anni ed è necessario aver assolto l’obbligo formativo) nel percorso di potenziamento delle abilità sociali e professionali ed è prevista anche un’attività di coaching individuale, una volta al mese. Per partecipare ai laboratori sarà garantito un rimborso spese per il trasporto. Nell’ambito di queste azioni si è pensato anche alle famiglie dei beneficiari che saranno al centro di 12 incontri di parent training dedicati ai genitori.
Il bando pubblicato che a breve sarà anche sulle pagine online dei partner, scade il 20 marzo. Per il primo dei due progetti i posti sono 55, mentre per il secondo 50. Per poter partecipare è necessario risiedere in uno dei comuni appartenenti agli Ads della provincia,
L’avviso per l’individuazione dei beneficiari, che è stato pubblicato oggi sul sito del Comune (e sarà pubblicato anche dagli altri partner) e scade il 20 marzo, indica i requisiti di accesso e la ripartizione dei posti disponibili sul territorio provinciale per ognuno dei cinque Ads: complessivamente i beneficiari saranno 66 per la prima azione e 50 per la seconda. I requisiti sono la residenza in uno dei comuni appartenenti agli Ads della provincia, esibire la certificazione di diagnosi primaria di disturbo dello spettro autistico e l’età, che non deve essere superiore a 21 anni per “Compagno adulto” e deve essere compresa tra 18 e 45 anni per i laboratori. Per gli stranieri è necessario essere in possesso di un titolo di soggiorno regolare.
Sarà una commissione a valutare le domande e a redigere una graduatoria finale assegnando un punteggio che tenga conto della composizione del nucleo familiare, dell’accesso o meno a determinati servizi e della situazione reddituale.
“Con questo progetto prende forma ancora una volta un’alleanza, una squadra, che vede insieme il Comune, la Asl, gli Ads e gli enti del terzo settore in favore di chi vive la disabilità, alleggerendo le famiglie” commenta il sindaco Masci sottolineando che “il tema viene affrontato sotto l’aspetto sociale e non più sotto l’aspetto sanitario”.
“Vogliamo garantire a tutti una condizione di vita all’insegna dell’inclusione, dal punto di vista della socializzazione e sul fronte lavorativo – aggiunge Di Nisio -. Allarghiamo sempre di più il nostro sguardo sul mondo della disabilità focalizzando la nostra attenzione sulle famiglie che vivono in particolare l’autismo per farle sentire assistite e supportate”.
“Forniremo tutto il nostro know how di conoscenze e daremo il nostro contributo” sottolinea quindi Di Luzio Luzio rimarcando che “queste persone sono già seguite”. “È un gran giorno – prosegue Molisani -: riusciamo a coniugare l’aspetto sociale con quello sanitario e creiamo una sinergia su tutto il territorio provinciale per garantire metodologie omogenee”. “E’ la prima esperienza del genere”, conclude Pellegrino ribadendo l’importanza del progetto avviato.
Fonte: IL PESCARA