Fino al 3 marzo sarà in scena a Milano il celebre spettacolo di Marco Paolini “Ausmerzen. Vite indegne di essere vissute”. Un appuntamento arricchito dal ciclo d’incontri “Pillole di dignità”: sette appuntamenti per riflettere sui temi della disabilità, della salute mentale e dell’inclusione sociale
L’11 marzo di cento anni fa nasceva a Venezia Franco Basaglia: lo psichiatra e riformatore di questa branca della medicina in Italia che, con la sua attività nei manicomi di Gorizia e Trieste, ha ispirato il movimento culturale che ha portato all’approvazione della legge 180 del 1978 e alla chiusura degli ospedali psichiatrici. “Per questa stagione avevo pensato a qualche iniziativa dedicata al grande psichiatra veneziano e mi è venuto in mente ‘Ausmerzen’ di Marco Paolini -scrive Renato Sarti, direttore artistico del Teatro della Cooperativa di Milano-. Un testo straordinario con tutta una serie di rimandi strettamente legati alle problematiche riguardanti i temi della salute mentale”. A portare in scena il racconto delle vittime del programma di eugenetica nazista “Aktion-T4”, dal 20 febbraio al 3 marzo, saranno Renato Sarti e l’attrice con disabilità Barbara Apuzzo.
Inoltre, in occasione delle repliche dello spettacolo, il Teatro della Cooperativa organizza “Pillole di dignità”, un ciclo di sette brevi incontri della durata massima di trenta minuti ciascuno per indagare e riflettere su temi legati alla disabilità e all’inclusione sociale in collaborazione con realtà del terzo settore milanese. Il primo appuntamento, “Mamma, dimmi che cos’è il desiderio”, è in programma sabato 24 febbraio. Prende ispirazione dal laboratorio “Amori fragili, amori negati” promosso dal Coordinamento nazionale comunità d’accoglienza (Cnca), durante il quale sono emersi spunti di riflessione sui diritti delle persone con fragilità, in particolare per quanto riguarda quello alla sessualità e all’affettività. Su questi temi e su come superare il tabù del corpo imperfetto che vediamo solo come oggetto di cura e protezione si confronteranno Barbara Apuzzo, Giovanni Gaiera e Laura Spoldi del Cnca.
I due incontri successivi -domenica 25 e martedì 27 febbraio- sono organizzati in collaborazione con LEDHA-Lega per i diritti delle persone con disabilità. Il primo sarà occasione per riflettere assieme a Marco Rasconi e Lella Manzoni sull’istituzionalizzazione e sul rischio che per “alcune persone” sia più importante rispondere ai bisogni assistenziali trascurando di conseguenza tutto il resto: aspirazioni, desideri e progetti di vita. Mentre martedì 27 febbraio è in programma “Non è solo una questione di parole”, un’occasione per ragionare attorno all’uso delle parole e su come il modo in cui “parliamo di disabilità” riflette il posto che riserviamo alle persone disabili nella nostra società.
“LGBTQIA+ e disabilità” è il titolo dell’incontro in programma il 28 febbraio durante il quale Barbara Apuzzo e Carlotta Serra, coordinatrice e operatrice sociale della cooperativa Lotta contro l’emarginazione riflettono sull’intersecarsi di queste due condizioni e sulle discriminazioni che ancora (spesso) comportano. Mentre giovedì 29 febbraio verrà proiettato il documentario “Non è amore questo”: un film sul desiderio nelle sue molteplici declinazioni, raccontato attraverso il ritratto di una persona.
Quella di venerdì primo marzo (dal titolo “Disabilità: una storia a parte?”) sarà una serata che volge lo sguardo al passato per comprendere il presente delle persone con disabilità grazie al contributo di Matteo Schianchi, storico e ricercatore presso l’Università degli Studi Milano-Bicocca. Infine, sabato 2 marzo è in programma “Disability Glam. La disabilità svelata” con la proiezione delle fotografie di Gianfranco Falcone, psicologo e attivista.
Le repliche di “Ausmerzen. Vite indegne di essere vissute” (durata 70 minuti) sono in programma il martedì, il mercoledì, il venerdì e il sabato alle ore 20. Il giovedì alle 19.30 e domenica alle ore 17. Per informazioni www.teatrodellacooperativa.it
Fonte: Altreconomia