L’appuntamento parigino del festival su arte e salute mentale
Dopo il grande successo della prima edizione anche quest’anno torna Tracce, l’evento di salute mentale del 2023 che ha visto il gemellaggio tra Roma e Parigi, un ponte tra queste due diverse realtà. È stata davvero un’occasione unica poter partecipare a questo festival nella meravigliosa capitale francese dal 27 settembre al 1° di ottobre.Tra gli obiettivi fondativi vi è la messa in discussione della nozione di follia, che va a costituire ogni essere umano, e la riflessione collettiva sugli spazi aperti come luoghi di cura. Il titolo di quest’anno è statoIl corpo ricorda. In poche parole è stato messo in relazione il corpo e la memoria. Nell’auditorium de la Halle Saint-Pierre, sabato 30 settembre sono stati proiettati diversi video realizzati da pazienti o meglio utenti dei centri diurni. È stato girato anche il video del gruppo trekking di San Paolo intitolato: “Il nostro viaggio dalla terra allo spirito”, realizzato da Marco Loperfido e Flaminia Vannini Froio. Il secondo video francese era invece denominato: “Da un paese lontano” realizzato da Simon Gillet.Il nostro filmato paragonava le tappe del cammino delle escursioni alle parti del corpo umano.
Usando la fantasia gli autori hanno accostato diversi elementi come la prateria e il piede, dando origine ad un posto denominato “la Cavigliera delle Ande”. Il cammino prosegue, tra un percorso e l’altro. Si passa per “il sentiero della Sura”, successivamente per “la Pozza del ginocchietto” , dove c’era uno stagno, infine arriva “la Risaia del ventre” attraversando fiumi, boschi, e sentieri. Nel momento finale dell’escursione si addentrano nei luoghi reconditi della mente che si possono rappresentare con sensazioni fisiche e tangibili. La mente ha la capacità di uscire e distaccarsi dal proprio corpo tramite pensieri e immaginazione. È un luogo ignoto in cui si annidano i ricordi.In breve il viaggio effettuato davvero per monti e colline, con fatica e allo stesso tempo soddisfazione, simboleggia il significato di un viaggio compiuto all’interno di noi stessi e del nostro corpo tutto da esplorare. Questo viaggio mette in luce il forte legame che esiste tra corpo, mente e universo, tre aspetti fatti della stessa sostanza. Potremmo comprendere quale sia il potere della nostra mente e del nostro corpo e quanto questo sia forte e possa essere determinante per la nostra vita. Abbiamo avuto, inoltre, il privilegio di ascoltare le parole del dottor Milano, Direttore UOC distretto VIII della ASL Roma 2, dalle parole di Gustavo Giacosa, direttore artistico del festival, in uno scritto nel quale dice che il servizio di salute mentale del distretto VIII opera nella convinzione che chi è affetto da una psicopatologia, per essere curato, deve mantenere il più possibile il proprio stile di vita all’interno del proprio contesto. Un ruolo fondamentale è giocato dalla famiglia, che viene resa parte attiva dei progetti terapeutici. Il lavoro e la formazione sono aspetti essenziali per supportare le persone nel recupero delle proprie potenzialità. Per progettare la propria esistenza e costruire un futuro bisogna distinguere i propri punti di debolezza e quelli di forza. Questo perché si vuole evitare che la malattia colpisca il paziente nella propria traiettoria evolutiva. Ogni utente è considerato in primo luogo come una persona a sé. Ai giovani viene data una particolare rilevanza e vengono inseriti nei servizi di salute mentale, come per esempio nei gruppi multi-familiari ecc. Al centro diurno San Paolo si lavora affinché il paziente possa un domani essere proiettato fuori con iniziative di valenza terapeutica. Si agisce con attività ad hoc per curare quegli aspetti patologici che ostacolano le relazioni con gli altri, la socializzazione e il vivere la propria vita in modo soddisfacente e sereno. Dunque il lavoro degli operatori è centrato sulla persona ed orientato versouna dimensione evolutiva.
Il Digital Story telling che ha realizzato il video, dopo mesi di duro lavoro, fa della propria esperienza di vita vissuta, un’opera dalla valenza clinica, simbolica e trasformativa. Il cammino che viene intrapreso è la metafora di un viaggio dentro noi stessi, che offre l’opportunità di recuperare gli aspetti del sé compromessi dal disturbo, ma anche di scoprire nuove chances, di far emergere risorse sinora rimaste nascoste e che lo stigma della malattia mentale rischia di offuscare.Nei giorni restanti del nostro soggiorno a Parigi abbiamo avuto il piacere di girare la città. Abbiamo visto il centro d’arte Pompidou, situato nel quartiere Beaubourg, non lontano dalla stazione della metropolitana. Questa struttura piuttosto moderna, stupisce per la sua architettura recente e in solita, dai colori vivaci. Successivamente siamo passati per il quartiere Latino, uno dei luoghi più famosi e antichi di Parigi e abbiamo avuto il piacere di attraversare i suoi bellissimi locali, librerie, negozietti, caffé e ristoranti. Di seguito abbiamo proseguito per la Basilica del Sacro Cuore sulla sommità del Mont Matre, che è conosciuto come un luogo di culto cattolico molto importante, in un quartiere situato su una collina nella zona nord della città. Inoltre andando avanti abbiamo potuto ammirare il fiume Senna sul battello del Bateau Mouche, grazie al quale abbiamo visto il Lovre, all’ingresso del quale vi era nell’atrio la piramide di vetro, poi in seguito il Museo D’Orsay, famosomuseo che ospita i più grandi capolavori dell’Impressionismo e in generale di molte delle opereartistiche più importanti prodotte in Francia. E infine, ma non meno importante, abbiamo potuto apprezzare la Torre Eiffel.
Fonte: 180 gradi