Tredici eventi e cinque città per declinare il tema della salute mentale con il “Festival del rumore”

La seconda edizione, durata un mese, ha coinvolto Savigliano, Racconigi, Saluzzo, Fossano e Genola. Organizzato dalla Onluis “La voce di Elisa”

Volge al termine la sua seconda edizione il Festival del Rumore, rassegna organizzata da “La Voce di Elisa” in occasione della Giornata Mondiale della Salute Mentale (10 ottobre). Dal 4 al 28 ottobre, il Festival ha coinvolto 5 città: Savigliano, Racconigi, Saluzzo, Fossano e Genola.

Il Festival del Rumore ha coinvolto complessivamente centinaia di partecipanti in occasione di 13 eventi per adolescenti, giovani, adulti e famiglie che hanno avuto come focus il tema della salute mentale. Partecipato, diffuso e capillare, il Festival del Rumore ha l’obiettivo di diffondere e promuovere la consapevolezza e la difesa della salute mentale contro lo stigma sociale che ne deriva, in linea con lo scopo dell’associazione, che vuole radicare sul territorio la cultura del benessere psichico creando spazi di ascolto, intervento, condivisione, immaginazione, costruzione.

Incontri, presentazioni, workshop, spettacoli e un torneo, organizzati anche con la partecipazione del Centro di Salute Mentale di Savigliano-Fossano e Saluzzo, del Dipartimento Interaziendale di Salute Mentale della ASL CN1, e alcuni in collaborazione con Ben-essere in Comune.

Il Festival ha raccontato un tema così delicato, trasversale e allo stesso tempo all’ordine del giorno grazie ai contributi di numerosi ospiti e collaboratori, tra esperti, educatori, psicoterapeuti, psichiatri, tra cui Lara Pelagotti, Paolo Milone e Beppe Masengo; fondamentale anche il contributo di Chiara Davico (UniTO) che, con la compagnia teatrale Social Comunity Theatre Centre, ha portato la lezione-spettacolo #SPES (progetto per Sostenere e Prevenire Esperienze di Suicidalità) dell’università di Torino.

Un’occasione unica e preziosa per il territorio che ha creduto nell’importanza del Festival, per toccare con mano temi complessi come la gestione delle emozioni, dell’ansia, la suicidalità, il ruolo dei genitori oggi, il disagio psichico e psicologico dei giovani nella società. Un programma che si è dimostrato un prisma luminoso che ha gettato luce su stigmi sociali che il Festival intende scardinare, diffondendo consapevolezza e, soprattutto, facendo cultura.

“Mia figlia Elisa aveva un progetto ed uno scopo, dare voce a chi soffre di un disturbo dell’umore (Cit. “Noi voci invisibili” Ed. Le Château); dalla storia di Elisa e dal libro è nata, in modo imprevedibile e spontaneo, la nostra associazione che un poco più di un anno ha dato vita a circa 50 incontri ed eventi, di cui 25 strutturati all’interno delle due edizioni del Festival del Rumore. Il Festival è stata una sfida e assistere agli eventi realizzati è stata una grande emozione”, afferma Antonia Bassignana, socia fondatrice de “La Voce di Elisa”.

“Siamo davvero contenti e orgogliosi di questa seconda edizione del Festival: dell’energia, della partecipazione e delle nuove collaborazioni che ha inaugurato. Siamo stati in tanti a fare rumore!” dice Mara Barcella, psichiatra referente del Progetto Giovani dell’ASL CN1 e vicepresidente de “La Voce di Elisa”.

“Organizzare il Festival del rumore è stato molto complesso per il numero e la tipologia di eventi. Tutto questo non sarebbe stato possibile senza il supporto dei Comuni coinvolti e del Dipartimento di Salute Mentale dell’ASL CN1, e soprattutto il contributo e la collaborazione di tante realtà locali, dalle aziende alle associazioni, dalle fondazioni – CRS e CR-Fossano – alle famiglie di Regione Croce, Salvay e Apparizione di Savigliano” sottolinea il Dott. Carlo Milordini presidente de “La Voce di
Elisa”.

Fonte: TargatoCN

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