Ospite del sesto appuntamento della rassegna letteraria di Castrolibero, l’autrice di Monster, Alessandra Condò, e la giornalista Francesca Lagatta
La giovanissima Alessandra Condò, studentessa di Gerace di appena 17 anni, nel suo romanzo di esordio, Monster, edito da Aletheia, si confronta con la complessa tematica della schizofrenia e di come la piccola protagonista, Arianna, riesca a sconfiggere la malattia, il mostro appunto.
Istituzioni impreparate
Un monito per la società e soprattutto per le istituzioni «ancora impreparate – ha detto – nel sostegno ai soggetti affetti da problemi di salute mentale ed alle loro famiglie. L’affetto delle persone e la capacità di guardarsi dentro, a fondo nelle profondità dell’animo, possono risultare determinanti per superare alcune condizioni di disabilità psichica come quella narrata in questo libro». L’autrice si è ispirata ad alcune vicende reali «di carattere personale – ha aggiunto Alessandra Condò – anche se poi la storia di Arianna è totalmente inventata. Mi ha spinto ad affrontare questo argomento forse inconsueto per un prodotto editoriale, il fatto che non se ne parli abbastanza. Anzi, è addirittura un tabù da sradicare nella società contemporanea. Quindi è importante un’opera di sensibilizzazione».
Sanità Organizzata
La liceale è stata ospite del sesto appuntamento della rassegna letteraria di Castrolibero, Impressioni di Settembre, insieme alla giornalista del nostro network Francesca Lagatta, autrice di un libro inchiesta, Sanità organizzata, andato già in ristampa, pubblicato da Falco, rivelatore dei perversi meccanismi che hanno portato negli ultimi anni a lucrare sulla salute dei cittadini, impoverendo i presidi di cura del territorio calabresi, in particolare dei centri più periferici.
Il caso Praia a Mare
Emblematica la travagliata storia dell’ospedale di Praia a Mare «che per 41 anni – ha affermato – ha salvato tante vite umane. Un ospedale di frontiera caduto sotto la scure dei tagli dopo il commissariamento della sanità calabrese e la riconversione dei nosocomi delle cinque province. Ma l’ospedale di Praia a Mare aveva i conti in attivo per cui la sua chiusura ha determinato un danno per il territorio e pure per le casse dell’Asp di Cosenza, visto che subito dopo sono aumentate a dismisura le spese di emigrazione sanitaria a beneficio della vicina Regione Basilicata». La serata è stata condotta dalla giornalista di LaCNews24 e Cosenza Channel, Alessia Principe.
Fonte: Lacnews24