(dall’introduzione di Benedetto Saraceno) Io non credo che il racconto delle ricche esperienze del passato, contrapposte alla povertà del presente, sia una strada fertile per costruire nuova teoria e per articolare nuove pratiche di liberazione. Quel racconto non fa capire quasi nulla alle nuove generazioni di operatori, preoccupate del futuro. Ritengo invece che sia giunto il momento, come ai tempi del vecchio partito comunista, di convocare un “congresso di rifondazione” della psichiatria antistituzionale, elaborando tesi da condividere e discutere, mettendo a fuoco alcune questioni su cui abbiamo sbagliato, e altre su cui abbiamo smesso di interrogarci. Una prima questione importante su cui riflettere è la seguente: qual è la differenza fra psichiatria e salute mentale? (…)
Lo ripeto: bisogna smettere di raccontare e raccontarsi cosa si è fatto, perché quel che vogliamo sapere è cosa bisogna fare nei prossimi vent’anni. Bisognerà allora costituire un gruppo che identifichi le questioni che non sono state completamente eviscerate, o le questioni nuove o quelle irrisolte, avendo di mira la trasmissibilità delle pratiche e delle teorie antistituzionali. (…)
Non si può più, come un tempo, limitarsi a dire “venite a vedere Trieste”, anche perché a Trieste c’è molto meno da vedere oggi rispetto a quello che c’era da vedere dieci o venti anni fa. (…) In genere si discute di tutt’altro: ci si lamenta della mancanza di risorse e del fatto che i governi continuano a tagliare i servizi pubblici. (…)
Il testo in .pdf del Dialogo, l’ultimo prima della morte di Franco Rotelli avvenuta il 16 marzo scorso, è liberamente scaricabile dal sito della https://www.confbasaglia.org/ (l’immagine di Franco Rotelli in mezzo al “suo” roseto nel parco di San Giovanni a Trieste è tratta dal sito) all’indirizzo: www.confbasaglia.org/wp-content/uploads/2023/06/libretto_rot.pdf.
Grazie a Giovanna Del Giudice ed a Michela Vogrig per la collaborazione.
Fonte: Storiastoriepn