Noura Berrouba, presidente del Consiglio nazionale dei bambini e delle organizzazioni giovanili svedesi ed ex membro dell’organo esecutivo del Parlamento europeo dei giovani, ha affrontato il tema della salute mentale giovanile nella conferenza “Salute, cura e prosperità dopo il Covid-19: Le prospettive svedesi ed europee”, organizzata a Stoccolma nell’ambito della presidenza svedese del Consiglio dell’Ue dal Comitato economico e sociale europeo (Cese)
«C’è un’epidemia nel campo della salute mentale tra i giovani, e il bisogno di una gestione efficiente delle questioni relative ad essa è cruciale per assicurare ai giovani benessere e prospettive future». Così Noura Berrouba, presidente del Consiglio nazionale dei bambini e delle organizzazioni giovanili svedesi (National Council of Swedish children and youth organisations-LSU), che riunisce 80 organizzazioni nazionali, che mobilitano in totale 650mila bambini e giovani.
Noura Berrouba, che è stata membro dell’organo esecutivo del Parlamento europeo dei giovani tra il 2017 e il 2020 e ha lavorato nel 2020-2021 nel ministero per gli affari esteri svedese, è intervenuta a Stoccolma in una conferenza su “Salute, cura e prosperità dopo il Covid-19: Le prospettive svedesi ed europee”, organizzata nell’ambito della Presidenza svedese del Consiglio dell’Ue dal gruppo delle organizzazioni della società civile del Comitato economico e sociale europeo (Cese). Berrouba ha affrontato nel suo intervento il tema della salute mentale dei giovani, in Europa e in Svezia.
La conferenza ha visto la partecipazione di Lena Hallengren, membro del Parlamento ed ex ministro svedese per la salute e le politiche sociali (2019-2022), Miriam Söderström, segretaria di Stato del ministero della salute, e Andrea Ammon, direttore del centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie
«I problemi di salute mentale tra i giovani stanno crescendo molto», ha detto Noura Berrouba, che ha sottolineato che «il rischio per giovani Lgbtiq è doppio rispetto agli altri giovani». Per gestire in modo efficace la salute mentale di bambini e ragazzi, Noura Berrouba suggerisce di migliorare le loro condizioni di vita e di sviluppare i contatti sociali, diminuendo l’incertezza e lo stigma, e ha evidenziato l’importanza del trattamento preventivo e dell’intervento nella fase iniziale del disturbo.
In Svezia solo poco più della metà dei giovani è soddisfatta della sua salute mentale, «e questa è una percentuale molto più bassa rispetto ad altri gruppi di età, all’interno dei quali 8 su 10 persone sono soddisfatte dello stato della loro salute mentale», ha affermato Berrouba. «La percentuale di giovani che soffre di malattia mentale è aumentata negli ultimi anni in Svezia, sia quella di chi soffre di ansia sia quella dei giovani che soffrono di disturbi psicosomatici. La percentuale di bambini e ragazzi curata all’interno dei centri di psichiatria pubblici in Svezia continua ad aumentare anno dopo anno. Lo rivela un nuovo sondaggio pubblicato dai Comuni e dalle regioni svedesi alla fine di maggio».
«In Europa», ha spiegato Noura Berrouba, «la salute mentale dei giovani è stata gravemente influenzata dalla pandemia». Berrouba ha evidenziato una serie di dati relativi al tema della salute mentale dei bambini e dei giovani in Europa: i problemi psichici tra i giovani tra i 15 e i 24 anni sono raddoppiati tra il 2020 e il 2021; 9 milioni di adolescenti in Europa di età tra i 10 e i 19 anni soffrono di problemi di salute mentale; il suicidio è la seconda causa di morte tra i giovani in Europa e, in quanto gruppo vulnerabile, i ragazzi e i bambini hanno una possibilità maggiore degli adulti, possibilità che va dal 30 all’80 per cento, di soffrire di depressione o di ansia.
I bisogni dei giovani non sono affrontati tempestivamente, spesso sono trattati solo nella fase di crisi, spiega Noura Berrouba. «Non c’è ancora una sufficiente risposta politica a livello nazionale per supportare la salute mentale dei giovani in Europa. Dobbiamo lavorare sia preventivamente con interventi tempestivi e investimenti, sia nelle strutture psichiatriche in Europa per affrontare questa sfida che cresce».
Fonte: VITA