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I dati Doxa per il Festival della Salute mentale Ro.Mens, fino al 2 ottobre a Roma. Maschi e femmine si contendono ‘primato’ dello stress.
Otto italiani su 10 hanno avuto a che fare con persone con un disturbo mentale, più o meno grave. Si confermano pregiudizi e luoghi comuni, come quello sulla presunta ‘pericolosità’ delle persone che soffrono di disturbi mentali. O quello che vede i giovani più inclini al disagio psichico. Mentre resta una generale vergogna a parlare dei propri problemi psicologici e si apre una ‘disputa’ tra uomini e donne su chi è più sotto stress.
Questo il quadro che emerge da un’indagine realizzata dalla Doxa per il Festival della Salute mentale Ro.Mens, che si terrà dal 26 settembre al 2 ottobre a Roma.
I risultati della ricerca, effettuata su un campione di mille persone, parlano di “una significativa presenza di sofferenza psichica”: l’80% della popolazione, infatti, afferma di essersi relazionata con persone con disturbi mentali, dall’ansia o la depressione a forme più gravi come la schizofrenia o i disturbi bipolari. Su questa pesa il permanere di pregiudizi non supportati da evidenze: il 65% degli intervistati ritiene le persone con disturbi mentali siano pericolose o violente per se stesse e il 48% pericolose ritiene lo siano anche per gli altri.
“Lo stigma – spiega Massimo Cozza, direttore del Dipartimento di Salute mentale dell’ASL Roma 2 – è una delle più grandi barriere per l’accesso alle cure e conduce a isolamento sociale, discriminazioni, violazioni dei diritti in famiglia, come a scuola, nei luoghi di lavoro. Le persone con disturbi mentali sono spesso considerate pericolose. Mentre, in realtà, loro stesse sono più a rischio di essere aggredite, in particolare le donne sono più a rischio di abusi”.
Nel mondo, i disturbi mentali hanno colpito 970 milioni di persone nel 2019 e sono aumentati per gli effetti della pandemia Covid-19. I più diffusi sono ansia e depressione, aumentati del 25% nel primo anno di pandemia; mentre la schizofrenia si verifica in circa un adulto su 200 e in Italia si stima ne soffrano in 245mila. Un altro luogo comune emerso dall’indagine Doxa riguarda i giovani: il 38% degli intervistati ritiene, infatti, che la categoria più incline allo sviluppo di problemi mentali, sia quella tra i 14 e i 24 anni.
Lo spaccato rivela inoltre un paradosso: a fronte di un equilibrio tra uomini e donne nel soffrire di problemi mentali, c’è una però reciproca tendenza ad attribuirlo maggiormente al proprio genere di appartenenza.
“Il 60% degli uomini pensa che sia il sesso maschile quello più incline ad avere problemi di Salute mentale dettati dallo stress, mentre il 40% lo attribuisce alle donne. D’altro canto, però il 60% delle donne ritiene che sia il genere femminile a soffrirne di più. Questa contraddizione parla di una difficoltà di comunicazione”, spiega Cozza, direttore Dsm Asl Roma 2. Emerge, infine, difficoltà a condividere i problemi psicologici: il 78% ritiene che ne parlerebbe solo con i conoscenti più stretti o i familiari, mentre il 22% preferirebbe non parlarne con nessuno.
Dall’altro lato, il marchio negativo per chi va dallo psicologo sembra essere in gran parte superato: non è qualcosa da tenere nascosto per il 76%. Un dato positivo che va di pari passo col fatto che, ai primi di settembre, erano già arrivate all’Inps oltre 210mila richieste per il Bonus Psicologo.I risultati completi dell’indagine saranno presentati martedì in Campidoglio nell’ambito di Ro.Mens, il festival promosso dal Dipartimento di Salute mentale della Asl Roma 2.
Abbattere i pregiudizi e sfatare luoghi comuni è l’obiettivo dell’iniziativa, grazie a un calendario fitto di eventi, che spaziano dal teatro alla musica, dai fumetti ai cortometraggi.
Fonte: La Repubblica