Ieri ci ha lasciato Adriano Pallotta.
Per 40 anni è stato infermiere al S.Maria della Pietà. Tra i protagonisti della battaglia per aprire il manicomio e permettere a chi vi era rinchiuso di riconquistare una vita dignitosa.
Fu lui ad arrampicarsi su una scala il 18 dicembre 1974 per tagliare la rete che divideva i padiglioni mentre un suo collega faceva sparire per sempre la chiave di un portone.
Atti simbolici di una rivoluzione iniziata a Udine con Franco Basaglia che si diffuse in tutti i manicomi d’Italia fino a quel 13 maggio 1978 in cui fu approvata la riforma psichiatrica più avanzata del mondo ed anche fino al dicembre 1999 quando l’ultimo paziente lasciò il S.Maria.
Adriano ha poi passato la sua esistenza a raccontare cosa era stato il manicomio e l’epopea della lotta per la sua liberazione.
Lo ha fatto come guida al Museo della Mente e in ogni occasione in cui gli è stato chiesto. Sempre disponibile, con passione ed ironia, con aneddoti e racconti di persone in carne ed ossa, riconoscendo a tutti coloro che vissero quella storia umanità e valore.
Negli anni della Ex Lavanderia, è venuto tante volte, nei centri estivi del Servizio Civile Internazionale, nei festival teatrali, nelle giornate basagliane.
Sempre capace di catturare l’attenzione di tutti, anche dei più giovani, facendo vivere ad ognuno le emozioni così come lui le aveva vissute.
Il suo libro “scene da un manicomio” è stato per me e per molti altri un testo di riferimento per non perdere la memoria e, grazie soprattutto ad Adriano, connetterla sempre al presente e al futuro.
I suoi racconti li ho sentiti decine di volte senza che mai provassi noia, attento a non perdere una sillaba, entrandoci dentro come se anche io fossi stato protagonista di quelle storie.
Ogni volta che lo ringraziavo per la sua disponibilità lui ci teneva a dire che era lui che ringraziava noi per averlo chiamato perché raccontare, con semplicità e senza nessuna glorificazione retorica, era la sua missione, ciò a cui aveva deciso di dedicare la sua vita. Senza un passo indietro anche quando alcuni “potenti” impegnati nel far tornare indietro le lancette della storia reagivano con fastidio e ostracismo alla sua opera educativa.
Adriano è stato un faro per tanti, per la sua natura ed i suoi modi uno di famiglia. Dovrebbe essere ricordato come un grande rivoluzionario, uno che il mondo l’ha cambiato davvero e che quel cambiamento l’ha raccontato regalando a chi lo ha ascoltato un’esperienza unica e fondativa di ciò che è stata, per noi, una sorta di religione civile.
Uno a cui voler bene.
Per Grazia Ricevuta – Memorie dall’ex manicomio S.Maria della Pietà
La storia dell’ospedale psichiatrico Santa Maria della Pietà di Roma, dagli anni della sua costruzione fino alla definitiva chiusura nel 1999, Un dialogo drammatico sulla realtà dei luoghi deputati alla cura delle cosiddette «devianze», attraverso il racconto dell’infermiere Adriano Pallotta degli psichiatri Massimo Marà e Tommaso Poliseno ed ex-degenti a confronto. Italia, 2004 dur: 37′