I ragazzi speciali vivranno da soli

di Barbara Calderola

Autonomia in presa diretta per una decina di iscritti al Centro diurno del dipartimento salute mentale

I ragazzi di Terre di mezzo vanno a vivere da soli. Prove di autonomia in presa diretta per una decina di iscritti al Centro diurno disabili dell’Asst Brianza a Usmate, braccio operativo del Dipartimento di Salute mentale dell’Azienda dove si combatte contro un doppio pregiudizio: lo stigma della malattia psichiatrica e quello dell’handicap. La nuova esperienza vanta parecchi precedenti sugli adulti, molti meno sui giovanissimi, perché i nuovi “single” del Vimercatese hanno tra i 18 e i 26 anni. Il progetto si chiama “Crescere abitando” ed è frutto dell’alleanza fra l’ospedale e gli Amici di Laura, l’associazione nata nel borgo nel lontano 1997 che ha messo a disposizione l’appartamento e che da sempre si occupa del tempo libero di persone speciali. “Finalmente potremo ricevere gli amici senza mamma e papà”, dicono i protagonisti. Desiderio di emanciparsi e autonomia che “non deve essere lusso”, i motori dell’iniziativa. Il percorso di allontanamento dalla famiglia è cominciato proprio al Centro, qui gli iscritti trascorrono la giornata sviluppando i propri talenti nei laboratori con l’aiuto degli educatori, qui hanno mosso i primi passi da adulti camminando sulle proprie gambe. “Ora, è tempo di un nuovo salto”, spiega la direzione. Nella casa di proprietà del Comune in Villa Scaccabarozzi impareranno a gestirsi, dal rigovernare, all’organizzazione con la supervisione dei volontari.

“È un’opportunità “grazie alla quale sperimentare gradualmente un percorso di autonomia abitativa – spiegano Elena Parma e Mirko Campini, presidente e consulente educativo dell’associazione – Qui, i ragazzi saranno a casa loro, potranno vivere lo spazio da protagonisti”. Hanno cominciato personalizzando l’appartamento con murales alle pareti, “sono all’opera proprio in questi giorni”, hanno scelto colori vivaci “qui i giovani – aggiunge Campini, che è anche educatore a Terre di mezzo – possono provare e ritrovare momenti di svago con i propri coetanei”. Gli obiettivi condivisi con i genitori sono chiari: “creare occasioni di socialità e collaudare una quotidianità al di fuori del contesto familiare”.

Fonte: IL GIORNO

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