SPI CGIL, FNP CISL, UIL PENSIONATI | TRIESTE ha lanciato questa petizione e l’ha diretta a Massimiliano Fedriga
L’Azienda Sanitaria Giuliano Isontina – ASUGI – ha presentato recentemente un Atto di organizzazione interna che prevede, tra l’altro, il dimezzamento dei Distretti Sanitari e dei Centri di Salute Mentale di Trieste. Ha poi annunciato modifiche significative al medesimo Atto.
Chiediamo che si faccia assoluta chiarezza, con un nuovo Atto Aziendale che segua l’iter istituzionale previsto, su questioni per noi irrinunciabili:
1. La conferma del numero e delle funzioni dei Quattro Distretti a Trieste, il loro ulteriore rafforzamento e la creazione al loro interno delle Case della Comunità, attuando quanto prevede e finanzia il PNRR del governo.
2. La presenza evidente delle strutture distrettuali Consultori Familiari che sembrano scomparsi nell’Atto.
3. L’eliminazione della creazione di nuove sovrastrutture “sanitarie”, burocratiche, centrali, inutili e costose e di superdipartimenti sovraordinati ai Distretti, non previsti da alcuna norma né nazionale né regionale, che svuotano gli stessi Distretti di qualsiasi capacità operativa e creano caotiche moltiplicazioni di riferimenti per la cittadinanza.
4. La conferma del numero e delle funzioni dei Quattro Centri di Salute Mentale sulle 24 ore a Trieste, con il potenziamento dei servizi per la salute mentale e per le dipendenze. Potenziamento che chiunque recepisce come necessario ai tempi della pandemia.
5. La conferma dell’attuale organizzazione del Dipartimento delle Dipendenze, che nella proposta di Atto viene dimezzato.
6. Il potenziamento del Dipartimento di Prevenzione.
7. La rapida copertura delle gravi carenze di personale e l’espletamento tempestivo e corretto dei vari concorsi ai vari livelli, che vengono spesso rinviati sine die e senza alcun motivo.
8. L’avvio tempestivo a Trieste dei lavori di ristrutturazione dell’ospedale di Cattinara che invece non partono mai.
QUEL CHE CHIEDIAMO PER ASUGI E’ANCHE CIO’ CHE RISULTA PRIORITARIO IN TUTTA LA REGIONE.
SI a un servizio sociosanitario forte, di comunità, nelle comunità. NO alle privatizzazioni. No al degrado degli Ospedali Pubblici.